La Casa di Wolfsburg ha presentato la piattaforma elettrica del Gruppo, la MEQ, da cui nei prossimi anni nasceranno oltre 10 milioni di auto
La storia ritorna sempre e a volte lo fa anche in maniera piuttosto curiosa. Così la prima Volkswagen nel nuovo corso elettrico avrà esattamente lo stesso schema tecnico dell’auto che ha dato i natali alla casa di Wolfsburg: quel Maggiolino – Typ 1 è il vero nome – che è stato prodotto dal 1938 al 2003. La ID. che arriverà nel 2020 e che si potrà preordinare già verso la fine del prossimo anno, avrà il motore e la trazione posteriore, proprio come il Beetle progettato poco meno di un secolo fa. Ovviamente tra le due auto non c’è alcun legame tecnico e la scelta di spostare tutta la “meccanica” al posteriore deriva da presupposti diversi, ma tant’è. In ogni caso, tralasciando le affinità elettiva, la prima Volkswagen elettrica del nuovo corso si annuncia come assolutamente rivoluzionaria, soprattutto per via del prezzo. I dirigenti tedeschi hanno dichiarato che l’obiettivo è avere lo stesso listino della Golf diesel attuale, cioè circa 23.000 euro contando l’Iva tedesca (al 19%) e senza formule di noleggio per la batteria che sarà comunque garantita per otto anni. Considerato il mercato attuale una cifra del genere è abbastanza scioccante: per acquistare una delle (poche) concorrenti o la stessa e-Golf attuale bisogna mettere in conto almeno 10.000 euro di più. Secondo Volkswagen questo calo netto è dovuto sia alla progettazione di una piattaforma ad hoc, fatta partendo da un foglio bianco e dunque senza vincoli pregressi da rispettare, ma anche alla produzione in grandi numeri che a Wolfsburg intendono realizzare. L’obiettivo è iniziare con 150 mila Volkswagen elettriche vendute nel 2020 e arrivare oltre il milione nel 2025, senza dimenticare gli altri marchi del Gruppo, perché la piattaforma MEB è ovviamente pensata per essere trasversale e per fare da base a circa 10 milioni di veicoli prima di venire sostituita. Insomma, la frase pronunciata dal responsabile della e-mobility del gruppo VW, Thomas Ulbrich va presa molto sul serio: “Renderemo popolari le auto elettriche e cercheremo di attrarre più persone possibili”. Ma come è fatta la piattaforma su cui il gruppo tedesco svilupperà 27 modelli nei prossimi anni? Innanzitutto è pensata per essere modulare. Il suo cuore è il pacco batterie piatto e basso, sistemato nel pavimento al centro dell’auto e lungo tra 1,4 e 1,7 metri a seconda delle dimensioni e delle necessità energetiche del modello. Alle sue spalle c’è il motore elettrico e volendo un altro all’anteriore per configurare la trazione integrale nei modelli premium, perché quelli “base” avranno solo la trazione posteriore. Le batterie saranno di tre tipi con autonomie comprese tra i 330 e i 550 km (ciclo Wltp) e una capacità minima di 50 kWh. I motori elettrici, invece, avranno potenze tra i 100 e i 250 kW per soddisfare tutte le esigenze. Tornando alla ID., che sarà il corrispettivo elettrico della Golf, avrà più o meno le stesse misure, con una lunghezza di circa 4,2 metri. Quello che cambierà è il passo, che crescerà da 2,6 a 2,8 metri, visto che davanti non c’è il motore e il cofano sarà piuttosto corto, aumentando considerevolmente lo spazio a bordo. Con queste premesse gli ambiziosi obiettivi del Gruppo tedesco sembrano più che legittimi.
Alessandro Vai, stampa.it