Risponde a ruota libera alle domande rivoltegli dai giovani della diocesi francese di Grenoble-Vienne ricevuti in udienza ieri, Papa Francesco, e parla del sesso come “dono che il Signore ci dà”, dono che “ha due scopi: amarsi e generare vita”. “È una passione, è l’amore appassionato”, dice il Papa. “Il vero amore è appassionato. L’amore fra un uomo e una donna, quando è appassionato, ti porta a dare la vita per sempre. Sempre. E a darla con il corpo e l’anima”.
La sessualità per il Papa è qualcosa di grande, qualcosa da cui non fuggire. Con essa si diviene “una sola carne: questa è la grandezza della sessualità”. E invita a palare della sessualità così: “Si deve vivere la sessualità così, in questa dimensione: dell’amore tra uomo e donna per tutta la vita”. E ancora: “È vero che le nostre debolezze, le nostre cadute spirituali, ci portano a usare la sessualità al di fuori di questa strada tanto bella, dell’amore tra l’uomo e la donna. Ma sono cadute, come tutti i peccati. La bugia, l’ira, la gola… Sono peccati: peccati capitali. Ma questa non è la sessualità dell’amore: è la sessualità ‘cosificata’, staccata dall’amore e usata per divertimento”.
Francesco dice che la sessualità è “il punto più bello della creazione, nel senso che l’uomo e la donna sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio, e la sessualità è la più attaccata dalla mondanità, dallo spirito del male”. “Dimmi: tu hai visto, per esempio – non so se a Grenoble c’è – ma tu hai visto una industria della bugia, per esempio? No. Ma un’industria della sessualità staccata dall’amore, l’hai vista? Sì! Tanti soldi si guadagnano con l’industria della pornografia, per esempio. E’ una degenerazione rispetto al livello dove Dio l’ha posta. E con questo commercio si fanno tanti soldi”. Invece “la sessualità è grande: custodite la vostra dimensione sessuale, la vostra identità sessuale. Custoditela bene. E preparatela per l’amore, per inserirla in quell’amore che vi accompagnerà tutta la vita”.
Poi il Papa ha raccontato di quando ha celebrato il sessantesimo di matrimonio fra due persone anziane. “Erano luminosi! E io ho chiesto: ‘Avete litigato tanto?’ – ‘Mah, alle volte…’ – ‘E vale la pena questo, il matrimonio?’ – E questi due, che mi guardavano, si sono guardati tra loro e poi sono tornati a guardare me, e avevano gli occhi bagnati, e mi hanno detto: ‘Siamo innamorati’. Dopo 60 anni! E poi volevo dirvi: una volta un anziano – molto anziano, con la moglie anziana – mi ha detto: ‘Noi ci amiamo tanto, tanto e a volte ci abbracciamo. Noi non possiamo fare l’amore alla nostra età, ma ci abbracciamo, ci baciamo…’ Questa è la sessualità vera. Mai staccarla dal posto tanto bello dell’amore. Bisogna parlare così della sessualità”.
Paolo Rodari, Repubblica.it