Ora che l’UE vuole mettere in discussione il passaggio dall’ora legale a quella solare, ci si chiede quali siano i vantaggi di questa abolizione.
La discussione sull’ora legale di solito avviene due volte all’anno: quando entra in vigore e quando si torna all’ora solare. Per il 2018, il 25 marzo e il 28 ottobre. Ma chi ne ha chiesto l’abolizione? Alcuni deputati (la maggior parte di Nord, Centro ed Est Europa) avevano chiesto di “interrompere” la direttiva del 2000 che fissa l’ora legale. In pratica chiedevano di abolirla o di lasciare libero ogni Stato di decidere, sostenendo che “l’opinione pubblica è preoccupata per il cambiamento dell’orario due volte all’anno” e “numerosi studi non sono riusciti a giungere a conclusioni definitive, ma hanno segnalato l’esistenza di possibili effetti negativi sulla salute umana”, spiega il Parlamento europeo in una nota.
Se verrà abolita ci saranno dei vantaggi per la salute?
“Gli effetti durano pochi giorni, da tre a cinque al massimo, poi ci si allinea al nuovo orario – dice Luigi Ferini-Strambi al Corriere della Sera -. I maggiori problemi li vediamo in bambini e anziani, ma il cambiamento dell’ora non viene vissuto da tutti nello stesso modo. Il vero guaio non è l’ora legale, ma il fatto che tutti dormiamo poco e male. Sarebbe meglio avere un’ora legale tutto l’anno che cambiare orario ogni sei mesi: più ore di luce fanno aumentare i livelli di serotonina che migliora umore e sonno”.
Vantaggi o svantaggi per l’economia?
“Grazie all’ora legale si può stimare un risparmio dello 0,2% all’anno del consumo elettrico. Sembra poco invece è un dato importante, pari in media a circa 100 milioni di euro all’anno risparmiati secondo i dati di Terna”, chiarisce Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate, società rivolta allo sviluppo sostenibile.
L’ora legale fa bene all’ambiente?
Sì, secondo quanto spiega Molteni al Corsera: “Nel 2017 con l’ora legale grazie ai minori consumi elettrici l’Italia ha evitato l’emissione di 320 mila tonnellate di CO2. Però si può ottenere di più, senza causare disagi alle persone, attraverso politiche più ambiziose e facili da mettere in atto”.
Giovanna Stella, Ilgiornale.it