“Per me la moneta unica europea, come l’appartenenza alla Nato, non sono in discussione. E non lo sono anche per il governo da me presieduto”, dice il premier Giuseppe Conte, in un colloquio con il Corriere in apertura di prima pagina. Sulle voci di un contrasto con il ministro dell’Economia Tria chiarisce: “non è così”, “Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo.
Attenzione, peraltro, a non considerarlo un corpo estraneo a questo esecutivo”.
Al Corriere, ‘l’euro e la Nato non sono in discussione‘ – Euro e Nato “non sono in discussione. E non lo sono anche per il governo da me presieduto”, dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un colloquio con il Corriere in apertura di prima pagina, nel quale replica inoltre alle voci di un contrasto con il titolare dell’Economia. “Non è così”, chiarisce: “il ministro Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo. Attenzione, peraltro, a non considerarlo un corpo estraneo a questo esecutivo. È parte attiva e coinvolta nel tentativo di ottenere dall’Europa spazi di manovra che ci permettano di cambiare le cose”. Conte dà un’orizzonte di legislatura al governo, nato per “provare a ricucire il Paese su nuove basi”: “Se M5S e Lega continuano a crescere insieme e a confermare il consenso del Paese, questo governo può durare cinque anni”. Il presidente del Consiglio non disdegna la definizione di “populista”, anzi lo ritiene un punto di forza rispetto agli altri capi di governo: “loro sono assillati dal fatto di avere nei loro Paesi forze populiste che li assediano ed erodono i loro consensi. Io, invece il cosiddetto populismo ce l’ho nel governo, anzi ne sono l’espressione, lo rappresento. E credo di potere aiutare anche gli altri leader europei a capire dove e come occorre cambiare, per fare in modo che queste forze aiutino il sistema a migliorare e non a implodere”. Il primo tema è quello dell’immigrazione: “Ho detto a Emmanuel Macron che non avalleremo forzature e fughe in avanti, e che in Libia le elezioni debbono avvenire solo dopo che le varie parti di quel Paese si sono riconciliate. Su questo uno dei nostri principali interlocutori rimane la Germania”. Conte spiega anche di voler coltivare il rapporto con il presidente Usa: “Credo che Trump voglia aiutare l’Italia. E nel mio prossimo viaggio a Washington cercheremo insieme di capire come. Il rapporto è buono, e il fatto che io esprima una maggioranza M5S-Lega accentua le potenziali affinità”.
ANSA