L’occasione di parlare di alimenti tipici italiani ci è data dalla questione aperta dal governo sul trattato di libero scambio tra Ue e Canada, che ha visto la ferma opposizione del vicepremier Luigi Di Maio e del ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che si è trasformata in una richiesta di un rinvio per ulteriori approfondimenti in sede europea.
Vediamo alcuni prodotti tipici italiani.
1.Pomodoro. La pianta è stata importata dall’America, nel 1540, dai conquistadores spagnoli. Il pomodorino Pachino, che qualcuno pensa sia siciliano, invece, è israeliano.
2. Olio. L’ulivo ha origine in Siria e Turchia. Tra l’altro la nostra produzione di olive è insufficiente per cui dobbiamo importarle, prevalentemente dalla Spagna.
3. Pasta. Di origine euro-asiatica. La produzione grano duro con il quale si fa la pasta è insufficiente, per cui dobbiamo importarlo dall’estero.
Ci fermiamo qui. Volevano solo ricordare che i nostri prodotti tipici sono il frutto della globalizzazione, alla quale, oggi, molti esponenti politici e imprenditoriali, sono avversi.
A proposito di prodotti tipici italiani, il vicepremier Salvini recentemente ha dichiarato: “parmigiano reggiano, ma anche prosciutto, olio, pizza e altre eccellenze italiane dannose come il fumo? All’Onu sono matti, giù le mani dai prodotti italiani!”, riferendosi alla pubblicazione dell’Onu “Time to Deliver”.
Alla dichiarazione di Salvini hanno fatto eco i media che hanno rilanciato l’allarme: l’Onu vuole imporre una tassa del 20% sui prodotti tipici italiani.
Nel documento Onu, pero’, non sono citate le eccellenze italiane di cui sopra, né si fa cenno alla tassazione del 20%.
Lo studio è stato fatto dallo IEA (Institute of Economic Affairs) nell’ambito di una analisi dei costi, per le famiglie, derivanti da una eventuale tassazione dei prodotti contenenti dosi eccessive di zuccheri, sale e grassi saturi.
Insomma, per alimentare le voglie sovraniste, si inventano attacchi alle eccellenze italiane. I media seguono, come i carriaggi della sussistenza.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc