Mentre le reti di filiali delle banche italiane dimagriscono per evidenti ragioni di risparmio, e i sindacati denunciano che ben 383 Comuni sono rimasti senza sportelli, i banchieri studiano altri canali per mantenere la vicinanza con la clientela. Un esempio arriva da Intesa Sanpaolo, che trasforma le tabaccherie italiane in piccoli bancomat grazie a Banca5, l’istituto di credito di prossimità del gruppo guidato da Carlo Messina ex Banca Itb, la cosiddetta “banca dei tabaccai” acquistata integralmente alla fine del 2016. L’accordo prevede la possibilità di prelevare denaro contante in oltre 15 mila punti convenzionati.
I clienti di Intesa Sanpaolo, spiega il gruppo, con le carte di debito del circuito Maestro, MasterCard, Visa o Visa Electron, potranno prelevare denaro contante fino ad un massimo di 150 euro giornalieri, secondo quanto è stato concordato con la Banca d’Italia, esibendo anche la tessera sanitaria nazionale per la lettura elettronica del codice fiscale. Il servizio, partito in questi giorni, sarà pienamente a regime entro il 20 luglio in tutti i 15 mila punti convenzionati che esporranno un adesivo ed il cui elenco sarà disponibile su app e sito web di Banca5 e Intesa Sanpaolo.
Le operazioni di prelievo saranno gratuite fino al 31 dicembre 2019. A partire dal 2020, secondo la comunicazione che hanno già ricevuto i clienti del gruppo Intesa Sanpaolo, potrà essere applicata una commissione fino ad un massimo di 2 euro. Sul nuovo servizio offerto da Banca5 esprimono grande soddisfazione i tabaccai. L’amministratore delegato di Banca5, Silvio Fraternali, ricorda che si tratta una ulteriore rete territoriale del gruppo che “ci permette di offrire servizi semplici ma importanti per le necessità quotidiane anche in comuni spesso piccoli e meno serviti”.
Il servizio di prelievo contante nelle tabaccherie avrà anche un “forte impatto sociale – afferma Salvatore Borgese, Chief Business Officer Banca5 – e rappresenta una svolta nel percorso professionale che la rete dei nostri collaboratori potrà intraprendere, attraverso l’erogazione di servizi transazionali tradizionalmente forniti da reti bancarie”.
Repubblica.it