Piazza Affari prova oggi a rimanere sopra i 22.000 punti. Pochi i dati macroeconomici in agenda. Gli aggiornamenti sulle azioni più importanti
La Borsa italiana cede l’1,6%, dopo la notizia che gli Usa stanno studiando nuovi dazi, per 200 miliardi di dollari, sulle merci provenienti dalla Cina. Sul listino principale troviamo in rialzo solamente Campari (+0,1%) e Luxottica (+0,2%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-3,1%), Banca Mediolanum (-2,6%), Banco Bpm (-1,7%), Banca Generali (-2,3%), Bper (-2,3%), Buzzi (-2%), Cnh Industrial (-3,5%), Eni (-1,8%), Exor (-2,8%), Fca (-2,6%), Ferrari (-1,7%), Intesa Sanpaolo (-2,1%), Mediobanca (-3%), Moncler (-2,3%), Saipem (-2,1%), Stm (-1,9%), Tenaris (-3,4%), Ubi Banca (-2,4%) e Unicredit (-2%). Fuori dal listino principale Tas sale del 6,1%, mentre Netweek cede il 6,1%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,175, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 237 punti base.Giornata con pochi dati macroeconomici quella di oggi. Alle 11:45 un’asta di Bot icon scadenza a dodici mesi: in precedenza il rendimento era stato pari allo 0,55%. Alle 16:00 la riunione della banca centrale canadese che potrebbe decidere di aumentare il costo del denaro di un quarto di punto portando all’1,5%. Alle 16:30 il classico dato settimanale sulle scorte di petrolio Usa: gli analisti si attendono un calo. Ieri Piazza Affari ha chiuso la sessione con un rialzo dello 0,11% a quota 22.057 punti. È stata una seduta piuttosto volatile con l’indice che era arrivato a guadagnare oltre mezzo punto percentuale, per poi virare in negativo, tornare in positivo, andare di nuovo sotto la parità e poi chiudere quasi invariato. In questo contesto hanno fatto particolarmente bene i titoli petroliferi. Eni ha guadagnato l’1,3%. Molto bene anche Saipem che ha guadagnato circa gli stessi punti percentuali. Meno brillante Tenaris che alla fine sale di solo mezzo punto. In fondo al listino invece i titoli bancari: Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno perso entrambe l’1,6%. Peggio ha fatto Bper che ha ceduto due punti percentuali. Molto bene Ferragamo, invece, che ha rimbalzato e mette a segno un rally di tre punti percentuali. Lo spread fra Btp e Bund è rimasto pressoché invariato a 236,2 punti base. Stesso discorso per il rendimento del Btp a dieci anni, rimasto costante al 2,69%.
Lorenzo Torrisi, ilsussidiario.net