In un colloquio con la Reuters, Francesco critica le politiche della Casa Bianca e ricorda il documento dei vescovi: “Il populismo non è la risposta al dramma mondiale dell’emigrazione e dividere le famiglie è contrario ai valori del cattolicesimo. I populisti creano psicosi”. Sul caso Aquarius: “Non puoi rifiutare le persone che arrivano da te”
Ha criticato l’amministrazione Trump e le sue politiche in materia di immigrazione, a partire dalla scelta di dividere le famiglie, separando i figli dai genitori entrati illegalmente nel territorio Usa. Così Francesco, senza usare giri di parole, in un colloquio con la Reuters, nel quale ha affermato che il populismo non è la risposta al problema mondiale dell’immigrazione. Bergoglio ha ricordato di aver appoggiato il documento dei vescovi americani che giudica la separazione dei figli dai genitori “contraria ai valori del cattolicesimo” e “immorale”.
“Non è facile, ma il populismo non è la soluzione”, ha detto Francesco in un incontro registrato domenica sera. Un’intervista a tutto campo nella quale il Pontefice si è detto ottimista circa i colloqui che possono portare a un accordo storico sulla nomina dei vescovi in Cina.
Il vescovo di Roma ha anche parlato delle recenti dimissioni dei vescovi cileni per aver coperto degli abusi sessuali su minori commessi da preti. Ha quindi riflettuto sui cinque anni al soglio di Pietro, e ha difeso la sua leadership dalle critiche mosse dai conservatori che lo accusano di essere troppo liberale.
Quanto a Trump e alle sue politiche sull’immigrazione, Francesco ha detto ancora di essere dalla parte dei vescovi locali: “In queste cose rispetto la posizione della conferenza episcopale”, ha detto. I populisti stanno “creando una psicosi” sulla questione dell’immigrazione, mentre le società anziane come l’Europa sono costrette ad affrontare “un grande inverno demografico” e hanno bisogno di più immigrati. Senza immigrazione, ha aggiunto, l’Europa “diventerà vuota”.
IL FUTURO DELLA CHIESA DI STRADA
Francesco ha confermato di pregare per chi lo critica, per chi dice “cose cattive” su di lui. Dentro la Chiesa, infatti, esiste una parte conservatrice che continuamente lo critica. Ma il Papa ha difeso la sua leadership dicendo che il futuro della Chiesa cattolica è “sulla strada”.
I PORTI CHIUSI
Francesco ha commentato anche la decisione del governo italiano di chiudere i porti alla nave Aquarius costringendo più di 600 migranti a sbarcare in Spagna: “Credo che non puoi rifiutare le persone che arrivano da te, aiutarle, prendersi cura di loro”, ha detto. “Alcuni governi ci stanno lavorando e le persone stanno migliorando”, ha aggiunto. “Ciò che risolve le cose è accettazione, studio, cautela”.
ALCUNE LOTTE E DECISIONI DIFFICILI
Francesco ha detto di essersi rattristato per la decisione di Trump dello scorso anno di portare nuove restrizioni su Cuba. L’accordo di Obama fu “un buon passo avanti”, ha spiegato. E ha anche parlato del fatto che la decisione di abbandonare l’accordo di Parigi per frenare il cambiamento climatico gli ha provocato “un po’ di dolore a causa del futuro dell’umanità che è in gioco”. E ha confidato che sperava che Trump ripensasse alla sua posizione.
I DUBIA E LE RIFORME
Francesco ha parlato anche dei “dubia” circa il suo magistero messi su carta da alcuni cardinali fra cui il conservatore americano Leo Burke. Ha detto di aver sentito parlare della lettera dei cardinali che lo criticano “dai giornali … un modo di fare cose che è, diciamo, non ecclesiale, ma facciamo tutti degli errori”, ha detto.
Il Papa ha spiegato di essere soddisfatto delle riforme attuate per rendere le finanze del Vaticano più trasparenti. La banca del Vaticano, che ha chiuso centinaia di conti sospetti o dormienti, “ora funziona bene”, ha detto.
Paolo Rodari, Repubblica.it