Nello stato di New York, un robot della startup Dropcopter ha spruzzato polline su un frutteto di meli
Negli ultimi 25 anni, il numero di api è stato in costante declino ; a causa dei pesticidi tossici utilizzati in agricoltura. Ma senza le api, chi si occupa di impollinare i fiori degli alberi da frutto? Secondo Dropcopter , una startup di New York, la soluzione va cercata nei droni. Nei primi giorni di giugno, circa 2 ettari di un frutteto di meli di Lafayette (stato di New York) sono stati infatti impollinati utilizzando un esacottero guidato in remoto.Non è la prima volta che la tecnologia sostituisce il fondamentale lavoro della api, ma il nuovo test – che dovrebbe provocare un aumento del raccolto – conferma che il ruolo dei droni in agricoltura potrebbe diventare sempre più importante. Ovviamente, non si tratta di micro-droni a forma di ape che passano di fiore in fiore; ma di un robot volante in grado di spruzzare polline con precisione da circa due metri e mezzi d’altezza. “Sappiamo che l’agricoltura è una delle più importanti opportunità commerciali per i droni e ha un grande potenziale in termini industriali ed economici”, ha spiegato parlando con una testata locale il co-fondatore di Dropcopter, Adam Fine. Uno dei proprietari del frutteto, che si estende per oltre 120 ettari in totale, ha spiegato come l’utilizzo dei droni potrebbe essere molto importante anche durante le primavere insolitamente fredde, in cui le api non sono attive. Per il futuro, l’obiettivo è fornire questi droni di un software che consenta loro di programmare in autonomia i percorsi migliori da compiere sul frutteto, in modo da rendere l’impollinazione completamente automatica. In tutto questo, però, rimane un problema irrisolto: come possiamo impedire l’estinzione delle api e preservare così uno dei processi più affascinanti del mondo naturale?
Andrea Daniele Signorelli, lastampa.it