Torna di nuovo positivo il bilancio di Piazza Affari da inizio anno. I mercati europei aprono in positivo. Spread a 234
Piazza Affari reagisce bene alla notizia della formazione del governo, dopo quasi tre mesi di tensioni e il rischio, scongiurato, di un immediato ritorno alle urne.
Il bilancio torna positivo da inizio anno. Se fino a qualche settimana fa il Ftse Mib guadagnava il 10% circa, l’impasse politico aveva portato il bilancio 2018 in negativo.
Si segnala il rialzo per i titoli delle banche e forte calo dello spread (il decennale a 217 punti base, il biennale crolla di oltre 60 punti a 136 pb). Dopo un’apertura in forte rialzo a Piazza Affari l’indice Ftse Mib è in rally e sale del 2,4%. Anche Madrid corre a +2,045. In Spagna il popolare Rajoy è stato sfiduciato dal Parlamento e il socialista Sanchez è diventato premier. Londra guadagna lo 0,69%, Francoforte l’1,03% e Parigi l’1,3%.
L’evoluzione politica italiana ha messo in ombra la notizia che l’attività manifatturiera del Vecchio Continente rallenta il passo: l’indice Pmi che la misura a maggio è sceso a 55,5 punti (dai 56,2 di aprile). Si tratta del minimo da 15 mesi. A Piazza Affari volano le azioni delle banche, beneficiando del movimento sul mercato dei bond. Anche i rendimenti dei bond statali a due anni si sono riportati in area 0,78% contro l’1,36% di ieri. Bper vola del 9,9%, Ubi del 6,4%, Unicredit e Intesa salgono di oltre il 5%. Banco Bpm è entrata in asta di volatilità dopo l’ultimo prezzo segnato con un progresso dell’8%. Fca è volatile nel giorno della presentazione del piano industriale, l’ultimo firmato dal ceo Sergio Marchionne. Il manager ha preannunciato che a fine giugno la posizione finanziaria dell’azienda sarà positiva. I titoli sono partiti bene, hanno poi frenato tanto da scivolare in terreno negativo e adesso salgono dell’1,3%.
Sul fronte dei cambi, l’euro ha riconquistato 1,17 dollari. Vale inoltre 127,85 yen, mentre il dollaro-yen è pari a 109,18. Il petrolio è in ribasso: il wti, contratto con consegna a luglio, cede lo 0,8%, portandosi a 66,36 dollari al barile.