I dem pronti a rinunciare alla linea dell’astensione. Sul fronte interno, Martina dice sì al fronte repubblicano, ma con la lista del Pd. Botta e risposta su Twitter fra Calenda e Bersani. Orfini: “Ci sono le condizioni per votare subito. Se Lega e m5s sono in grado, facciano un governo”
Si tratta, tra telefonate e dichiarazioni pubbliche. Si prova a far uscire il Paese dallo stallo politico. E una delle ipotesi è quella di far partire il governo Cottarelli con una “non sfiducia” o con una fiducia tecnica. Dal fronte del Nazareno arriva un messaggio: il Pd ‘non si sottrae’, anche nel caso il M5S voti contro la fiducia. Se è vero che il segretario del Carroccio potrebbe non ostacolare un ‘governo elettorale’ a guida Cottarelli pur di avere l’indicazione di una data certa per le elezioni in autunno e non più a luglio. In questo caso, tra gli scenari possibili, anche quello di abbandonare l’astensione per votare la fiducia.
Nel Pd intanto continua il dibattito interno sull’opportunità di creare un “fronte repubblicano”, la proposta lanciata dal ministro dello Sviluppo uscente Carlo Calenda, ossia un listone unico con l’obiettivo di tenere assieme tutti coloro che vogliono rimanere nell’Europa e nell’euro. A definire i contorni del progetto è il segretario reggente Maurizio Martina che, a Radio Anch’io, chiarisce: “Il Pd sarebbe la lista fondamentale di questo nuovo schieramento che deve nascere, crescere, raccogliere nuove energie; poi le formule le vedremo. Si può ragionare su tutte le ipotesi utili di lavoro. Per me la cosa importante è lavorare a un progetto largo, di coalizione, che aiuti tutte le energie che vogliono dare una mano all’Italia a stare in partita”.
Di rincalzo il presidente dem Matteo Orfini aggiunge a Sky: “Ci sono le condizioni per votare subito, se M5s e Lega sono in grado facciano il governo”. Mentre su Twitter Calenda e il leader di Leu Pier Luigi Bersani si rendono protagonisti di un botta e risposta sui possibili scenari elettorali: “E nel mentre Bersani ancora lì a dire che non si può fare un Fronte contro i Lega e M5s perché non siamo sicuri che solo chi è di sinistra partecipi. A volte penso che siamo in un video game”.
La Repubblica.it