Il segretario della Lega a Circo Massimo su Radio Capital: “Porteremo subito in Parlamento una riforma della legge elettorale con il M5s”. Centralino del Colle preso d’assalto, il totoministri del governo del presidente
“Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd”. Matteo Salvini, a Circo Massimo su Radio Capital, mette in chiaro i rapporti con il centrodestra all’indomani del fallimento del tentativo di Giuseppe Conte di dar vita a un esecutivo gialloverde. E non esclude che la Lega possa presentarsi alleata del M5s alle elezioni. “Il lavoro fatto assieme rimane. Vedremo – aggiunge – valuteremo sui progetti, ma vorrei sapere che fa Berlusconi. Savona? Non uso il suo nome a vanvera ma abbiamo trovato una persona che, se volesse, potrebbe essere con noi”.
Per il segretario del Carroccio il dato di fatto, adesso, è che “in Parlamento c’è una maggioranza parlamentare. Quello che non riusciamo a fare tramite un governo, proveremo a farlo in Parlamento E porteremo assieme al M5s una riforma della legge elettorale, grazie alla quale chi prende un voto in più va al governo. Me lo chiedono tutti. Ora vediamo se anche il Parlamento è a sovranità limitata o no”.
“Nessuno ha mai pensato all’uscita dell’euro: non era nei nostri programmi, non era nei programmi di Savona”, assicura Salvini, che continua: “Nel programma c’era solo una revisione del sistema bancario e delle tasse”. Tuttavia l’economista era “la pedina più importante di questo governo. Savona ci avrebbe garantito che in Europa ci avrebbero ascoltati di più, Giorgetti non sarebbe stato così efficace”.
Ieri sera il centralino del Quirinale è stato preso d’assalto mentre sui social impazzano gli hashtag #GraziePresidente e #Cottarelli. Subito dopo la fine del discorso del capo dello Stato Sergio Mattarella sono cominciate le telefonate al centralino del Colle, nella quasi totalità di sostegno al presidente e al suo operato.
Intanto sono usciti i primi nomi dei possibili ministri del governo Cottarelli. Entrerebbero personaggi di peso come il giurista Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato, che ha già lavorato nei governi Prodi e D’Alema.
Si parla anche di un ruolo per il magistrato Raffaele Cantone, attuale presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Potrebbe entrare nell’esecutivo tecnico la giurista Paola Severino, rettore della Luiss e già ministro della Giustizia nel governo Monti.
Un altro nome circolato è quello del prefetto Francesco Paolo Tronca, già commissario straordinario del Comune di Roma dopo il crollo della giunta Marino.
Repubblica.it