Su base congiunturale l’Istat rileva un calo dello 0,9% per le esportazioni e un aumento significativo per le importazioni, più 2,4%. Tuttavia per ora si registra ancora un forte avanzo, anche se si è ridotto rispetto ai 2,553 miliardi di euro dell’anno precedente
Lieve riduzione congiunturale (-0,9%) per le esportazioni e un aumento significativo per le importazioni (+2,4%) per il commercio con l’estero con i Paesi extra Ue ad aprile. Lo rileva l’Istat facendo notare che “nonostante le flessioni congiunturali degli ultimi mesi le esportazioni sono comunque in aumento su base annua (+4,8%)”. Ma a livello tendenziale ben più marcato risulta il balzo dell’import (+11,4%). Il surplus commerciale è così pari a 1,859 miliardi, in calo rispetto ai 2,553 miliardi dell’anno prima.
Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +18.942 milioni gennaio-aprile 2017 a +19.573 milioni di gennaio-aprile 2018). Sempre rispetto al confronto tendenziale, ad aprile 2018 l’export verso i paesi OPEC (-6,1%), paesi ASEAN (-5,9%) e Russia (-1,3%) è in flessione. In aumento le vendite di beni verso Stati Uniti (+6,0%), Svizzera (+11,3%), Cina (+9,5%), i paesi MERCOSUR (+15,2%) e Giappone (+6,9%). Gli acquisti da paesi OPEC (+29,1%) e Stati Uniti (+21,0) registrano aumenti tendenziali più ampi della media delle importazioni, mentre sono in calo quelli dai paesi MERCOSUR (-5,2%) e dai paesi ASEAN (-2,9%).
La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue invece è più accentuata per i beni strumentali (-4,2%) ed esclude l’energia (+10,5%) e i beni intermedi (+1,8%). Dal lato dell’import, la crescita congiunturale è sostenuta da beni di consumo non durevoli (+6,7%), beni strumentali (+5,1%) e beni intermedi (+4,7%).
La Repubblica