di Cesare Lanza per LaVerità
Marcello Fonte
Esistono le favole! La sua fotografia sta facendo il giro del mondo: al Festival di Cannes è stato premiato come il miglior attore (nel film Dogman di Matteo Garrone). Nella terribile giovinezza in Calabria viveva in una discarica, insieme con i fratelli, in miseria assoluta: non aveva i soldi per andare al cinema. Poi, a poco a poco, scoperto per caso, si è fatto largo, fino all’inaspettato trionfo.
Stefan De Vrij
Da tempo ceduto all’Inter. E domenica, ultima giornata di campionato, si giocava Lazio-Inter, decisiva per un posto in Champions league. Fino all’ultimo si era discusso se fosse opportuno schierare De Vrij in campo nella vecchia squadra, contro la nuova. E De Vrij negli ultimi minuti fa il patatrac: un fallaccio da rigore. L’Inter vince, la Lazio perde, il campione piange. Era meglio tenerlo in panchina?
Rafael Nadal
È stato – ed è – uno dei più grandi campioni della storia del tennis. Spagnolo, 32 anni il 3 giugno, mancino, Rafael Nadal Parera è in possesso di un repertorio di colpi irresistibili. Agli Internazionali di Roma su terra rossa, vince il torneo e si riprende il primo posto nella classifica mondiale. Ha piegato il giovane Alexandre Zverev, tedesco, erede di Boris Becker, il suo più pronosticato successore.
Fabio Aru
Aveva cominciato il Giro d’Italia, a Gerusalemme, con grandi ambizioni. Poi è esplosa, dapprima lentamente é poi con clamore, una crisi devastante: dopo due settimane Aru arriva a Sappada con 19′ 31″ di distacco. È 22°, con 25′ di ritardo rispetto alla maglia rosa. La disfatta è totale, i suoi gregari lo hanno assistito, impedendogli di ritirarsi. Gli resta la speranza di aggiudicarsi una tappa prestigiosa.
Paolo Conte
Non è Giuseppe Conte, il premier predestinato per il prossimo governo.È Paolo, il sommo cantante e jazzista; deve il nuovo spicchio di celebrità a un editoriale di Eugenio Scalfari. Che ha scritto di preferirlo a Giuseppe (dopo aver già pronosticato Paolo Gentiloni e Gustavo Zagrebelsky). Per sua fortuna Paolo non fa politica e sfugge alle temute «benedizioni» di Scalfari.
Gianluigi Buffon
II portiere juventino si trova in un pasticciaccio. Ha annunciato che la sua carriera nella squadra bianconera è finita, ricevendo a Torino una meritatissima festa con applausi e lacrime. Ma non ha chiarito se continuerà a giocare altrove o se farà il dirigente o l’allenatore. La Federazione voleva dedicargli un’ultima partita di addio in Nazionale: ora non sa che fare…