La sopravvivenza della Cooperativa Capodarco, e di rimando l’attività lavorativa dei suoi soci-lavoratori in buona parte svantaggiati, è messa in serio pericolo da un caso di burocrazia paradossale iniziato a gennaio 2018, quando l’Inps ha erroneamente scambiato un credito contributivo di 3.200 euro per un debito. Questo ha indotto l’Istituto ad emettere un Durc irregolare, innescando un processo che, a valanga, ha portato diverse stazioni appaltanti ad escludere la Cooperativa Capodarco da gare regolarmente aggiudicate o in fase di ricorso.
“Siamo finiti al centro di una situazione kafkiana! La nostra impresa versa ogni anno all’Inps circa 2 milioni di euro di contributi ma questa assurdità, in attesa di chiarimento, sta intanto generando conseguenze gravissime. Alcune Amministrazioni Pubbliche, anche di fronte a ricorsi ancora da definire, stanno escludendo la Cooperativa da appalti regolarmente aggiudicati e fondamentali per la sua sopravvivenza, come nel caso della Asl Roma 2” – questa la denuncia di Roberta Ciancarelli, ex Amministratrice Giudiziaria e attuale Presidente di Capodarco.
Come può un errore gestionale e umano innescare un processo irreversibile, in grado di sconvolgere la vita di centinaia di soci-lavoratori svantaggiati e di migliaia di utenti che dei servizi della Cooperativa Capodarco usufruiscono giornalmente, attraverso il Cup e Recup della Regione Lazio?
La vicenda è del tutto paradossale perché la Cooperativa Capodarco, che versa regolarmente all’Inps oltre 2 milioni di euro in contribuiti annui e gestisce circa 1.800 posizioni al mese, a tutt’oggi, risulta creditrice nei confronti dell’Istituto previdenziale per oltre 300 mila euro. Questa situazione ha imposto alla Cooperativa la necessità di ricorrere in sede amministrativa e civile, nella speranza di veder riconosciute le proprie ragioni, altrimenti sarà costretta a mettere in atto procedure di mobilità per oltre 1.800 persone di cui circa il 40% disabili.
“Un errore burocratico, tra l’altro relativo ad un importo quantomeno esiguo, sta riuscendo nel difficile compito di mettere in ginocchio una delle più importanti realtà cooperative del Lazio – ha commentato il Presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti – Riteniamo inaccettabile quello che sta accadendo. Chiediamo che si intervenga immediatamente per risolvere questa situazione e che l’Inps si renda disponibile a dialogare con le stazioni appaltanti per mettere in atto procedure volte ad una favorevole risoluzione di questo paradossale disguido.”