“Occorrerebbe ripensare a una qualche forma di intervento pubblico in grado di accelerare investimenti e crescita“. Lo sostiene Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia – l’Agenzia per lo sviluppo del Paese- intervenendo al convegno ‘Investimenti innovativi e infrastrutture per la competitivita’ e l’occupazione’, organizzato a Perugia da Anspac – Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito.
“L’Italia – afferma l’Ad di Invitalia- ha ripreso a crescere, ma per consolidare il trend occorre prima di tutto affrontare il tema della stratificazione burocratica che e’ ancora un freno alla crescita. Invitalia negli ultimi anni ha firmato 118 contratti di sviluppo che hanno attivato 4,5 miliardi di euro di investimenti, un quarto di punto del Pil. Ma non siamo ancora riusciti ad utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Ue per fare gli investimenti. C’e’ una grande differenza fra gli impegni dichiarati e gli investimenti effettivamente realizzati. In media, per un’opera pubblica con un valore superiore ai 100 milioni, servono oltre 14 anni dalla fase di progettazione alla chiusura dei cantieri. Bisogna organizzare piattaforme industriali e finanziarie in grado di rendere possibili questi investimenti. Ed e’ proprio da questo punto di vista – spiega Arcuri – che occorrerebbe ripensare a una qualche forma di intervento pubblico in grado di accelerare investimenti e crescita”.