Consultazioni politiche. Mercanti in fieri. Achille Bonito Oliva.
Si può nascere vecchi, come si può morire giovani. Jean Cocteau.
Protestiamo contro le ingiustizie, ma poi, quando dobbiamo agire: diventiamo egoisti. Robert Guédiguian, regista. (Marco Consoli). il Venerdì.
La politica non è l’arte del compromesso ma l’arte di ridurre al minimo le parti inconciliabili. Rino Formica, ex ministro delle finanze socialista. Il Sussisiario.net.
Noi giornalisti cominciamo ad eccedere nel voler spiegare un mondo che, per primi, non abbiamo ben capito. Vittorio Zucconi. (Marco Cicala). il Venerdì.
Casellati esplorerà / e non troverà./ Dispiaciuto Mattarella / non sarà. / Intanto Fico si scalderà. Jena. La Stampa.
Piero Ostellino continuava a sognare un’Italia liberale che assomigliasse più alle democrazie anglosassoni, davvero rispettosa dei diritti individuali. Purtroppo non ha potuto vederla. Antonio Carioti. Corsera.
I due pesi e due misure sono la specialità di Beppe Grillo. Al prossimo applica la regola che chiunque sia indagato è fuori dai giochi. Se però la magistratura si concentra sui suoi (vedi il sindaco di Roma, Virginia Raggi) allora cambia registro e sorvola su tutto in attesa di sentenza. Anni fa, prima di scoprirsi leader politico, fece le bucce al governo Berlusconi II che aveva varato un condono edilizio (2002) e uno fiscale (2003). Tuonò: «È una pratica che premia i disonesti». Poi, si avvalse tanto dell’uno quanto dell’altro mettendosi così al riparo dalle proprie disonestà. Giancarlo Perna, saggista politico. La Verità.
La rissa fra Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti è una delle espressioni della rovinosa rotta della sinistra permalosa e supponente che scende in disordine le valli da cui aveva lanciato mille arroganti offensive. Noi registriamo con gioia: hanno sbagliato tutto senza capire nulla, sia sull’una che sull’altra sponda dell’Atlantico. La guerra mondiale ideologica è finita, uno a zero e palla al centro. Cesare Lanza. La Verità.
Tale padre, tale figlio si direbbe vedendo i grillini brancolare disperati per fare il governo. Un contraddirsi continuo che è il ritratto di Beppe Grillo, il quale, soffi ando la vita nella sua creatura, le ha trasmesso i propri geni incoerenti. Beppe è un comico eccellente ma un politico disastroso. È inaffi dabile e bugiardo. Vive all’opposto di come predica e pensa il contrario di ciò che dice. Giancarlo Perna, saggista politico. La Verità.
Se dovessi scegliere d’istinto, a chi, tra Salvini e Di Maio, affiderei un ramo della mia azienda, d’istinto direi: a Salvini. Invece a guidare un’auto da Formula 1 non metterei né il leghista né il pentastellato perché si schianterebbero entrambi. E se dipendesse da me farei formare il governo a chi ha vinto le elezioni: cioè ai Cinquestelle e alla Lega. Flavio Briatore a Un Giorno da Pecora, Rai Radio1.
Le monetine per Bettino Craxi all’uscita dell’Hotel Raphaël? Non mi curavo di quelle cose, entravo in ufficio all’alba e uscivo a notte fonda. Pensavo solo all’inchiesta e a chiudere il cerchio dei processi. Antonio Di Pietro. (Marco Bracconi). il Venerdì.
A un certo punto di Marino, quando era sindaco di Roma, ho pensato anch’io: basta, se ne vada. Poi rielaborando i fatti: gli scontrini di poche decine di euro, la Panda rossa, la battuta estorta a Papa Francesco, adesso mi sembra evidente che si sia consumato un rito torbido, l’ennesima congiura fratricida. Paolo Virzì, regista. (Concita de Gregorio). la Repubblica.
Tutta la mia audacia, il mio coraggio, il mio bisogno di indipendenza li esprimo nella fi losofi a. Nella vita sono spesso un allocco, un credulone, un imbranato. E anche un po’ noioso. Una volta, dopo un discorso tenuto in pubblico, dissi a mia moglie: sono stato un po’ pesantuccio, è vero? Mia moglie mi guardò come sfi nita da quella serata e poi commentò: «Sossio, non sei stato pesante, sei stato pesantissimo». Sossio Giametta, filosofo. (Antonio Gnoli). la Repubblica.
La mattina usciamo da casa per andare a fare un esame medico, salutiamo il portiere, al bar chiediamo un caffè, poi prendiamo un taxi, nel percorso ci ricordiamo di dover prenotare un ristorante per la cena, attraverso l’892424 che ci fa parlare col cameriere per fissare il tavolo. Siamo arrivati, la receptionist chiama l’infermiere che ci porta dal tecnico delle analisi. Alla fine il dottore firma una ricetta che portiamo in farmacia, e con il commesso fanno dieci. Dieci lavoratori che abbiamo incrociato e sono destinati a perdere il posto prima del 2025. Curzio Maltese. il Venerdì.
L’esibizione dei cadaveri di Mussolini, della Petacci e di altri gerarchi fascisti a Piazzale Loreto era la «macelleria messicana» come l’aveva chiamata Ferruccio Parri, leader del partito d’azione e delle bande di Giustizia e Libertà. Sul cadavere di Claretta Petacci esibita a testa in giù senza mutande, intervenne una donna pietosa che, con una spilla da balia, aveva impedito che la gonna della Petacci si aprisse del tutto. La Petacci non aveva commesso niente. Forse non possedeva nemmeno la tessera del partito repubblichino. Potremmo aggiungere che, avendo deciso di seguire Mussolini anche nella sua morte, era consapevole di poter essere uccisa, Giampaolo Pansa. La Verità.
La vita quotidiana ai tempi di Internet, che si faccia politica o giornalismo o si stia semplicemente su Facebook, è una caccia inesausta al «mi piace». Promesse mirabolanti, cronache sguaiate, insulti sanguinosi, buonissimi sentimenti, tutto fabbricato per soddisfare un pubblico. Mattia Feltri. la Stampa.
Già da piccolissimo, rubavo i soldi dalle tasche di papà per andare al cinema tutti i pomeriggi. Non studiavo, venivo sempre rimandato. Quando scoprii che esisteva il mestiere di scenografo, feci promettere a mio padre di mandarmi a Roma all’Accademia di belle arti se, per una volta, fossi stato promosso a giugno. Dante Ferretti, scenografo. Candida Morvillo. Corsera.
Per quanto riguarda il famoso Amore con la A maiuscola, anch’io, ancora come tutti, ci sono cascata più volte, cent’anni fa. C’era questa A che rendeva tutto meraviglioso ogni volta, anche se poi ogni volta la A tornava a. Lacrimando giravo nei grandi magazzini, mi compravo una cosina, camicetta, mutandine, e tornavo a casa contentissima. Natalia Aspesi. il Venerdì.
La Thailandia è un paese meraviglioso nel quale si incontrano delle farfalle, dei gatti siamesi, dei colonnelli australiani, dei camaleonti, delle anguste e degli uccelli policromi. Vincent Hein, Kwai. Phèbus.
Nessun libro è bello per chi non lo ha scritto. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi