L’emissione di moneta digitale da parte delle banche centrali sarebbe un’autentica rivoluzione
Era la mela, in origine, la tentazione delle tentazioni. Oggi parafrasando le mele dell’Eden le banche centrali guardano alle criptovalute con la stessa intensità, chiedendosi se sarà un peccato ma soprattutto un azzardo valutarne l’emissione. Le banche centrali magari non lo ammettono a chiare lettere ma la tentazione di emettere monete solo digitali è forte. All’argomento ha dedicato un’analisi approfondita la Bri (banca dei regolamenti internazionali), che ha deciso di osservare con attenzione vantaggi e rischi che genererebbe l’emissione di una moneta esclusivamente digitale da parte delle banche centrali. Quel che è certo è che per il settore della finanza potremmo assistere ad un’autentica rivoluzione. La pubblicazione realizzata dalla Bri si apre con una prefazione a quattro mani firmata da Benoît Cœuré, membro del comitato esecutivo della Bce e da Jacqueline Loh, appartenente all’autorità monetaria di Singapore, e valuta la tematica con la consapevolezza che le criptovalute non vengono accettate da tutti e sono caratterizzate da una accentuata volatilità, aspetto decisamente destabilizzante.
La nuova finanza sfrutta la tecnologia blockchain, madre delle criptovalute
Madre delle criptovalute è la tecnologia blockchain (catena a blocchi). Sono in molti a considerare che la tecnologia rivoluzionerà il sistema dando vita ad un nuovo modo di gestire le transazioni sul web. Oggi chi si occupa di finanza e investe sui mercati finanziari a partire dal forex utilizza tecnologie di ultima generazione, fruibili sulle pagine web e il futuro vedrà uno sviluppo sempre più mirato in questa direzione. La tecnologia a blocchi ha permesso ad operatori ed intermediari finanziari di disporre delle criptomonete, aprendo ad un mercato delle valute digitali. Ma se le monete virtuali diventassero una realtà quotidiana e fossero soprattutto disponibili per tutti, al pari delle odierne banconote, si potrebbe assistere ad un’autentica rivoluzione, capace di mandare in pensione il denaro contante, cedendo il passo ai soli pagamenti elettronici.
I rischi della moneta digitale delle banche centrali
La moneta digitale centralizzata porta con se molti pregi ma anche un certo numero di controindicazioni. Ad avvertire operatori, esperti di finanza e banche è la Bri che dedica ampio spazio alle possibili difficoltà della moneta virtuale nello studio realizzato. La Bri si interroga soprattutto sull’utilità effettiva di una moneta digitale coniata dalle banche centrali. In molti Paesi funzionano perfettamente i pagamenti elettronici, e l’uso di carte di debito e credito è avanzato e consente transazioni in tempo reale. Sembra invece essere irto di rischi un sistema centralizzato per la moneta digitale, soprattutto considerando che se le reti che supportano i sistemi digitali, vedi quello dell’energia, dovessero avere problemi gravi la circolazione del denaro subirebbe uno stop forzato. Inoltre le banche centrali potrebbero mettersi a fare concorrenza alle banche commerciali e via di questo passo. La Briavverte nero su bianco sui possibili rischi, sottolineando che se il futuro sarà della moneta digitale si dovrà procedere con oculatezza ed attenzione, ma soprattutto a portare avanti le novità dovranno essere tutte le banche centrali insieme, di comune accordo e con un programma globale, evitando le singole mosse, che potrebbero creare gravi problematiche.