Sono ritratti dei grandi che hanno segnato la storia del giornalismo a campeggiare nel volume di Cesare Lanza Ecco la (nostra) stampa, bellezza, edizioni La Vela. Testimonianze di personaggi capaci, ciascuno alla sua maniera, di interpretare le molteplici sfaccettature della professione, consegnate da chi come Lanza ha sessant’anni di giornalismo sul groppone. Maestri come Piero Ottone “Prestigioso come inviato, come corrispondente e soprattutto come direttore del Corriere della Sera. Insolitamente privo di ambizioni carrieristiche e indipendente. Lasciò il Corriere, scontento per la nomina di Giovanni Spadolini, per poi tornarvi come direttore dopo un’esaltante esperienza al Secolo XIX“. Giornalisti geniali come Gaetano Afeltra “il più visionario, il più simpatico, il più estroso scrive – confezionatore di giornali, consigliere e suggeritore di tanti giornalisti, anche nella vita privata. Famosa la sua definizione del giornalista ideale ‘orfano, figlio di puttana, scapolo'”. Rivoluzionari come Gianni Brera “il re dell’innovazione, del linguaggio, delle metafore che esaltavano il pubblico”. Ma anche giornalisti imprenditori come Eugenio Scalfari “Il più grande permaloso e detestabile. Quando si preparava a lanciare la Repubblica lo intervistai: mi disse che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di imporre la sua creatura anche a costo di colpi bassi”.
Il Quotidiano del Sud – Irpinia