Saipem è proiettata al futuro ed alla green energy. Nulla di nuovo, una strategia che il management della oil company italiana sta portando avanti con determinazione, coraggio e programmazione, usando strumenti “tradizionali” come la Saipem 7000, la maxi piattaforma galleggiante che sino a poco tempo fa era impiegata nel titanico giacimento di gas Zohr, al largo della costa egiziana. Ora la nave è pronta ad accollarsi nuove sfide nel campo dell’eolico.
Un DNA che contiene innovazione a 360°
Che la oil company fosse proiettata alle rinnovabili ed alla ricerca di nuove opportunità nell’ambito del cambio di paradigma energetico (dalle fonti fossili alle energie rinnovabili), non ne ha certo fatto mistero il numero uno, Stefano Cao, che ha parlato lungamente del futuro nelle rinnovabili nel corso della conference call per la presentazione del bilancio 2017.
E perché sorprendersi, poi, se in occasione del 60esimo compleanno del gruppo, lo scorso autunno, Cao ha parlato della propensione “genetica” di Saipem a cogliere le opportunità del futuro, innovare e “reinventarsi”? Un’affermazione quest’ultima scaturita da un videomessaggio consegnato dallo Spazio, dall’astronauta italiano Paolo Nespoli, che ha messo in luce le caratteristiche distintive della compagnia (sfruttare le opportunità, essere pionieri, attuare una crescita sostenibile).
E’ tempo di energie green
E così la Saipem 7000, grande piattaforma a mare con due gru gemelle della portata di 7 mila tonnellate l’una e circa 300 persone a bordo (non tutti marittimi) si prepara a raggiungere il Mare del Nord per avviare un importante progetto nell’eolico. Il suo compito sarà mettere a punto la windfarm Hornsea One al largo della costa dello Yorkshire, che vanta ben 174 pale e si propone di erogare energia sufficiente ad illuminare le case di 1 milione di persone in Regno Unito. Si tratta del secondo grande progetto dopo un’esperienza presso il sito Hywind in Scozia.
Perché le rinnovabili e perché l’eolico?
Saipem ha una visione del futuro e delle competenze in mare che può mettere a frutto in un settore che vale oggi 5 miliardi di euro l’anno e presenta molte chance di crescita, in vista della costruzione ed istallazione di altri 54 GW nei prossimo 12 anni in Nord Europa.
Nello specifico, Saipem auspica a 500 milioni in ordini in questo mercato, che è solo una piccola parte rispetto ai quasi 9 miliardi di fatturato generati dal gruppo nel 2017, ma la oil company ha un alto potenziale ingegneristico che potrebbe candidarla ad acquisirne una fetta più importante nell’arco dei prossimi anni.
Il Messaggero