La società ha presentato una domanda “prenotativa” per mettersi al riparo dai creditori e avere più tempo per mettere a punto un eventuale piano di risanamento. Il gruppo, specializzato in villaggi-vacanza, ha circa 70 milioni di debiti, in larghissima parte verso i fornitori
Valtur si arrende e chiede il concordato in bianco (concordato prenotativo, in termini tecnici). La richiesta, presentanta dallo studio Lombardi al tribunale di Milano, dà ora tempo 60 giorni, prorogabili di altrettanti, per presentare un piano di ristrutturazione e risanamento della società. Altrimenti si passerà a procedure più pesanti. In passato la società era già stata in amministrazione straordinaria. Valtur è stata acquistata nel 2016 da Investindustrial, fondo di private equity gestito da Andrea Bonomi, che complessivamente ha investito nella società circa 100 milioni. Nel bilancio 2017, chiuso nell’ottobre scorso, Valtur ha registrato un fatturato di 86 milioni (non molto diverso dall’anno precedente) e perdite per circa 80 milioni, di cui 60 per accantonamenti e interventi straordinari. La società specializzata in villaggi-vacanze e pacchetti turistici non ha praticamente debiti nei confronti delle banche, ma ha un’esposizione pari a circa 70 milioni verso terzi, nella quasi totalità fornitori. Scontato l’allarme dei sindacati: “La gestione di Bonomi doveva rilanciare Valtur e invece si conclude con la richiesta di un concordato prenotativo senza nessuna prospettiva per il proseguo delle attività, proprio durante l’avvio della stagione estiva“, spiega in una nota la Filcams Cgil. “Si tratta di un atto gravissimo e irresponsabile“.
La Repubblica