Amazon Usa sempre più collaborativo con l’agenzia delle entrate americana. Il colosso del commercio online, che già dal 1° gennaio raccoglie le imposte per i venditori terzi che utilizzano la piattaforma nello stato di Washington, ora agirà come sostituto d’imposta anche in Pennsylvania. Dal 1° aprile, infatti, «Amazon calcolerà, riscuoterà e rimetterà l’imposta sulle vendite per gli ordini spediti ai clienti in Pennsylvania», ha riferito un portavoce dell’azienda. Il nuovo servizio, denominato Market tax collection, è stato introdotto a seguito della legge approvata dallo stato della Pennsylvania, che impone ai rivenditori online di addebitare e riscuotere le imposte sulle vendite, con lo scopo di mettere fine alla disparità di trattamento con i venditori tradizionali. Dal 1992, infatti, le vendite su Internet non sono soggette a imposte, a meno che il commerciante non abbia una presenza fisica nello stato federato del cliente. Tale divergenza di trattamento, ha stimato l’agenzia americana, ha causato una perdita di entrate fiscali per 13 mld di dollari solo nel 2017. La nuova legge della Pennsylvania ha quindi stabilito che la riscossione delle imposte venga effettuata indipendentemente se il commerciante abbia una presenza fisica nello stato. Amazon ha inoltre dichiarato che i commercianti «non dovranno intraprendere alcuna azione o pagare alcuna commissione per il servizio della società», aggiungendo che «attualmente non esiste un’opzione di opt-out, sarà un servizio automatico a fini fiscali». Oltre agli stati di Washington e Pennsylvania, anche il Colorado e il Sud Dakota hanno approvato riforme che impongono la riscossione delle imposte sulle vendite anche per le operazioni online. Diversi retailers online, tuttavia, si sono opposti alla norma introdotta presentando ricorso alla Corte suprema. Secondo loro infatti sarebbe di competenza del Congresso federale e non dei singoli stati emanare una nuova disciplina fiscale in merito al commercio elettronico. L’udienza si terrà il 17 aprile e a fine giugno arriverà la sentenza.
Matteo Rizzi, ItaliaOggi