L’assemblea Fcp-Assotv si è riunita ieri, presieduta dal presidente Fcp Massimo Martellini, per nominare il nuovo presidente dell’associazione che raggruppa le maggiori concessionarie televisive. È stato eletto per acclamazione Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia ’80. Eletto consigliere Giuliano Cipriani, direttore generale di Discovery Media. Entrambi entrano a fare parte del Consiglio Federale Fcp. Il presidente Martellini ha augurato loro buon lavoro e ringraziato Luigi Colombo, presidente Fcp-Assotv uscente, per l’eccezionale lavoro svolto. L’assemblea è stata l’occasione per fare il punto sull’indagine promossa da Egta in occasione del ‘World Television Day 2017’, una survey internazionale sul mezzo televisivo. Egta è l’associazione, con sede a Bruxelles, che rappresenta gli interessi delle concessionarie televisive e radiofoniche nel mondo e a cui Fcp-Assotv è associata dal 2017. L’indagine è stata affidata all’istituto canadese Riwi, ha coinvolto cinquanta nazioni suddivise fra Europa, Africa, Nord e Sud America, Asia, Pacifico e Medio Oriente, tra cui l’Italia. Agli oltre cinquantamila rispondenti sono state poste sette domande chiuse, con l’obiettivo di indagare, in un’epoca di multiscreen e multimedialità, il ruolo che attualmente gioca la televisione rispetto agli altri mezzi, soprattutto quelli digitali, in tema di affidabilità dei contenuti, editoriali e pubblicitari, di esperienza di visione, di affezione, di emozione, di socialità, fino ad arrivare alla credibilità della pubblicità trasmessa. Ciò che l’indagine in particolare rileva è l’importanza che, rispetto agli altri mezzi, la televisione conserva in Italia se paragonata al resto d’Europa e del mondo, sotto vari punti di vista. A cominciare dall’esperienza di visione, che vede preferito il mezzo televisivo (51% dei rispondenti italiani vs il 45% dell’Europa e il 40% del resto del mondo). Un ruolo di primo piano lo gioca anche nel ‘word of mouth’: allo spettatore piace parlare dei programmi (primo mezzo col 20%) e soprattutto degli spot visti in televisione (primo mezzo col 23%), dove trova la pubblicità in cui maggiormente riporre fiducia e conseguente orientamento per gli acquisti. Una fiducia che viene confermata dalla domanda su quali forme di video lo spettatore ritenga di avere più probabilità di trovare contenuti affidabili in termini di argomento, narrazione, stile e contenuto (primo mezzo col 33%). In sintesi, la televisione in Italia mantiene un ruolo preminente anche a fronte di un panorama media negli ultimi anni profondamente mutato e tutt’ora in evoluzione.
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