Domenica 4 marzo gli italiani sono chiamati a rinnovare il Parlamento (in più, gli elettori di Lazio e Lombardia dovranno rinnovare presidente e Consiglio regionale) e, il Rosatellum, la nuova legge elettorale, impone un’attenzione in più .
La scheda elettorale presenta l’assoluta novità di un «tagliando antifrode», per rafforzare la regolarità del voto ed evitare tentativi di manipolazioni o, peggio, condizionamenti del voto da parte esterna. Proprio su questo terreno nei giorni scorsi a più riprese il ministro Minniti ha ricordato che le mafie «votano e fanno votare».
Il «tagliando antifrode» ha un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato sul registro al momento dell’identificazione dell’elettore con il documento di identità e della consegna della scheda. Non va assolutamente staccato.
Una volta votato, l’elettore non metterà più la scheda nell’urna, ma la darà al presidente del seggio che staccherà il «tagliando antifrode» per verificare la corrispondenza di quel numero di codice con quello annotato al momento della consegna. Solo a verifica ultimata, e accertata la corrispondenza, la scheda potrà essere inserita nell’urna. E l’elettore potrà lasciare il seggio.
La Stampa