Depositati i disegni per le future macchine-robot che dovrebbero essere in grado di svolgere da sole alcune delle incombenze degli agenti
Tempi duri per i pirati della strada se Ford realizzerà il progetto per il quale ha depositato i brevetti. Cioè un’auto della polizia talmente intelligente da riuscire a pizzicare eventuali trasgressori del codice della strada. Perché secondo l’Ovale Blu, anche se il futuro sarà a guida autonoma, le violazioni continueranno ad esistere. “Malgrado i veicoli a guida autonoma saranno programmati per rispettare il codice della strada – si legge nel documento che accompagna la richiesta di certificazione, come riportato dai media americani – un guidatore può assumere il controllo del mezzo in ogni momento”. Una simile condizione è quella che può configurare la mancata osservanza delle norme.
La stessa Ford per le forze dell’ordine potrà essere senza pilota, anche se per il costruttore americano non tutte le funzioni potranno essere assunte dalla macchina. La “gazzella intelligente” – non è chiaro se possa essere la Responder Hybrid Sedan ibrida destinata a New York e Los Angeles o se sarà eventualmente una sua evoluzione elettrica – dovrebbe essere in grado anche di condurre un inseguimento. Una situazione comune negli Stati Uniti (non solo nei film) che espone gli agenti a rischi non indifferenti. Con la “smart police car” tuttavia il pericolo riguarderebbe solo la macchina e non le persone, non solo quelle in divisa.
Le richieste di brevetto erano state inoltrate nel luglio del 2016 e i documenti sono diventati adesso di dominio pubblico. Quello che non è certo e se un simile modello andrà davvero in produzione. Ford ha fatto sapere che anche se il progetto è stato avallato dalle autorità, questo non implica la fabbricazione.“Fa parte del nostro normale business brevettare le idee innovative – ha precisato l’Ovale Blue –. I brevetti tutelano le idee, ma non indicano necessariamente nuovi affari o progetti produttivi”.
L’auto intelligente della forze dell’Ordine è stata immaginata come capace di dialogare con le infrastrutture, di raccogliere informazioni circa veicoli “sospetti”, anche per verificare chi abbia la responsabilità della guida (l’uomo o la macchina) e semmai di esaminare la patente dell’autista. L’auto civetta, con o senza insegne, dovrebbe essere in grado anche di notificare automaticamente eventuali e banali contravvenzioni, sollevando gli agenti da simili incombenze.
Mattia Eccheli, La Stampa