Secondo il chief country officer di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri, in Italia ci saranno altre fusioni. Intervistato da Repubblica, Valeri ha poi aggiunto questo: “Credo che in Italia una banca indifferenziata possa ormai sopravvivere con ricavi tra 5 e 7 mld, una taglia che solo Unicredit e Intesa Sanpaolo superano oggi. Tutte le altre banche commerciali, un centinaio, dovranno aggregarsi per assumere dimensioni che consentano investimenti per ripulire gli attivi creditizi, potenziare le piattaforme tecnologiche e spesare il personale in esubero”.
“Vedo in pochi anni – ha continuato – la nascita di due nuovi grandi poli e un mercato nazionale per dure terzi controllato da quattro, più o meno come in Spagna, Francia, Gran Bretagna”.
“Banco Bpm e Ubi” da molti individuati come i due centri aggregatori di questi nuovi poli “hanno esperienza di aggregazioni e una taglia di ricavi non lontana dai 5 mld che, per me, saranno il minimo indispensabile per sopravvivere” ha puntualizzato Valeri.
Poi ha dato un bellissimo ritratto dell’Italia, che definisce molto più forte di quello che appare: “L’aria nuova che si respira in Europa con il miglioramento dell’economia e le nuove leadership politiche in Francia e Germania, contribuirà a risollevare le quotazioni dell’Italia, paese molto più forte di quel che appare. E può avere impatti decisivi sul contenimento del debito pubblico. Il rilancio del settore banche passerà per un ripensamento dei modelli di business e nuove concentrazioni: come Spagna, Francia, Regno Unito avremo quattro poli a dividersi due terzi del mercato”. E aggiunge: “Fino a poco tempo fa l’Italia era sinonimo di economia e conti pubblici in difficoltà, e banche zavorrate dal cattivo credito. Oggi un numero crescente di ricerche, che analizzano i principali parametri macro, rileva che con una crescita del Pil tra l’1,5 e il 2%, un’inflazione in avvicinamento al 2%, un avanzo primario tra 2,5 e 3%, possano in un decennio ridurre il rapporto debito/Pil dal 132% attuale al 100%. Tale dinamica libererebbe un grande valore sull’Italia”.Valeri parla anche di prospettive del settore bancario in Italia dove “una banca indifferenziata può ormai sopravvivere con ricavi tra 5 e 7 miliardi, una taglia che solo Unicredit e Intesa Sanpaolo superano oggi. Tutte le altre banche commerciali, un centinaio, dovranno aggregarsi per assumere dimensioni che consentano investimenti per ripulire gli attivi creditizi, potenziare le piattaforme tecnologiche e spesare il personale in esubero. Vedo in pochi anni la nascita di due nuovi grandi poli, e un mercato nazionale per due terzi controllato da quattro, più o meno come in Spagna, Francia, Gran Bretagna”.