È una delle fake news più ricorrenti quando si parla di diete, con una differenza rispetto a tutte le altre. Illudendosi di curare il diabete di tipo 1 a tavola non si rischia di non perdere il peso sperato, ma di mettere a repentaglio la vita. Da qui l’appello congiunto dei diabetologi italiani: «Se avete il diabete di tipo 1 o se lo ha un vostro caro, non sospendete (e non fate sospendere) l’insulina per seguire cure alternative. In pochi giorni si morirebbe di chetoacidosi diabetica».
L’unica terapia rimane l’insulina
Le tre società scientifiche coinvolte (la Società Italiana di Diabetologia, l’Associazione dei Medici Diabetologi e la Società Italiana di Endocrinologia Pediatrica) hanno deciso di scendere in campo assieme alle associazioni dei pazienti con diabete (Associazione Italiana Diabetici, Associazione Giovani Diabetici, Diabete Forum, Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici) per ribadire che l’unica terapia per il diabete tipo 1 è l’insulina.
Sospenderla significa rischiare di andare incontro alla morte. «In un Paese dove sembra a volte imperare la disinformazione scientifica, anche in un campo vitale come quello delle scienze mediche, c’è chi, per evidenti interessi commerciali, può permettersi di promettere indisturbato di guarire le malattie più disparate grazie ad una dieta miracolosa corredata da integratori dal costo non irrilevante», è il duro messaggio vergato dagli specialisti, preoccupati dal dover intervenire per porre rimedio alle conseguenze più gravi di un consiglio talvolta fatale. Eliminare i carboidrati dalla dieta di una persona con diabete tipo 1 non serve infatti a farla guarire.
Gli zuccheri complessi sono il carburante per produrre l’energia di cui l’organismo ha bisogno, che per entrare nelle cellule ha però bisogno dell’insulina. Da qui la necessità di una somministrazione esterna per i diabetici, onde evitare che per produrre energia l’organismo ricorra a fonti alternative, come le proteine e soprattutto i grassi. Non è questa la soluzione, che invece porta all’accumulo di prodotti di scarto: i corpi chetonici. Quando il loro livello nel sangue aumenta a dismisura, compare la condizione nota come chetoacidosi che, se non corretta tempestivamente, può portare alla morte del paziente.
Nessuna prevenzione contro il diabete di tipo 1
L’occasione è stata propizia anche per ricordare il diabete tipo 1 è una malattia autoimmune che porta alla distruzione delle cellule del pancreas produttrici di insulina. Non si sa cos’è che scateni il sistema immunitario contro le cellule beta pancreatiche. Di certo c’è una predisposizione legata ad alcuni geni particolari, ma non è stato individuato l’interruttore che fa scattare l’attacco.
Come per altre malattie autoimmuni, anche nel caso del diabete tipo 1 si stanno sperimentando cure volte a frenare l’attacco del sistema immunitario contro il pancreas. Ci sono molti studi in corso, ma per il momento l’unica terapia è rappresentata dalla somministrazione dall’esterno l’insulina che il corpo non è più in grado di produrre. Nessuna dieta si è mai dimostrata in grado di arrestare questo attacco. Mentre è possibile tentare di prevenire il diabete tipo 2, molto spesso legato a cattive abitudini di vita, all’obesità e alla sedentarietà, nulla si può fare per prevenire il diabete tipo 1, malattia legata alla distruzione del pancreas dal parte del sistema immunitario.
La Stampa