Presentata come strumento per la sicurezza dei dispositivi mobile, è in verità un vero e proprio spyware che controlla gli utenti anche quando non usano il social network
Da un certo punto di vista, Facebook è già di suo un gigantesco spyware, che analizza e controlla tutti i nostri comportamenti sul social network per targettizzare la pubblicità che riceviamo sul newsfeed. Ma siccome i dati raccolti non sono mai abbastanza, il social network ha deciso di sfruttare uno strumento per la sicurezza come Protect – che trovate sulla app di Facebook cliccando prima sulle tre righe in basso a destra e poi scorrendo lungo la sezione “esplora” – per monitorare la nostra attività online in ogni momento, anche quando non usiamo la piattaforma fondata da Mark Zuckerberg. Selezionando la voce Protect, venite infatti indirizzati sull’App Store o sul Play Store. Qui vi verrà chiesto di scaricare l’applicazione Onavo Protect (compagnia di cybersecurity acquistata da Facebook nel 2013), allo scopo di proteggere i vostri dati personali e garantirvi così la “serenità mentale” (come promesso nella pagina di presentazione). Onavo Protect è fondamentalmente una VPN (rete virtuale privata) in grado di avvisarvi, per esempio, se il sito che state per visitare è dannoso o la rete wi-fi alla quale siete connessi non è protetta.
Per fare questo, però, Protect raccoglie tutti i dati relativi al vostro comportamento su mobile. Nella descrizione della app in inglese si legge: “Per garantire questo ulteriore strato di sicurezza (…) Onavo raccogliere i dati del tuo traffico mobile. Questo ci aiuta a migliorare il servizio analizzando il comportamento sui siti internet, sulle app e i tuoi dati. Poiché siamo parte di Facebook, usiamo queste informazioni anche per migliorare i prodotti e i servizi di Facebook, conoscere quali prodotti e servizi hanno valore per gli utenti e creare esperienze migliori”. Per gli utenti italiani, invece, scoprire le conseguenze in termini di privacy dell’utilizzo di Protect è praticamente impossibile: la descrizione dell’applicazione si limita a sottolineare in che modo Onavo garantisca la sicurezza, segnalando solo come fornisca “servizi analitici per sviluppatori”. Il social network di Mark Zuckerberg, quindi, non si accontenta più di conoscere tutto ciò che facciamo su Facebook, ma usa un VPN come testa d’ariete per spiare ogni nostro movimento su mobile. E se già è curioso che nella versione in inglese le precisazioni sul funzionamento di Protect siano sepolte in fondo alla descrizione, il fatto che nella versione italiana non siano proprio presenti è molto grave.
La Stampa