“Credo nel valore della scienza, tant’è vero che i miei figli sono vaccinati, ma sono anche una mamma consapevole e credo che tutti i genitori abbiano il diritto di essere informati”. Dunque, “no all’obbligo, sì alla raccomandazione”.
Così, la dichiarazione della candidata alla presidenza della Regione Lazio, Roberta Lombardi, che aggiunge: “Per portare all’estremo il dibattito politico sull’obbligatorietà dei vaccini, si nega il diritto all’istruzione”.
Siamo felici che la candidata Lombardi sia una mamma consapevole e, dunque, ha messo al riparo da possibili infezioni i propri figli, purtroppo la “raccomandazione” non mette al riparo la salute e la vita dei bambini di altre mamme che non possono essere vaccinati per motivi di salute (es. immunodepressi).
Se i genitori informati negano la vaccinazione ai propri figli, mettendo a rischio i bambini immunodepressi, cosa propone la candidata Lombardi? Dovrebbe sapere che nella Regione Veneto, a guida leghista, quando si è passati dalle vaccinazioni obbligatorie a quelle “raccomandate”, c’è stato il crollo delle vaccinazioni, che si sono attestate sotto il valore che assicura l’immunità di gregge. Analogo risultato negli USA, dove genitori informati non facevano vaccinare i propri figli (1).
La domanda ci viene spontanea: è più importante il diritto all’istruzione o quello alla salute e alla vita?
Che cosa sceglie la candidata Lombardi?
(1) https://www.aduc.it/
Primo Mastrantoni, segretario Aduc