Mentre la guerra civile siriana sembra trascinarsi stancamente a una conclusione, c’è da chiedersi bene cos’è successo e dove si va da qui. Ciò particolarmente alla luce di un precedente straordinariamente calzante: la Guerra Civile Spagnola (1936-39). Entrambi i conflitti – sanguinosi e segnati dalle atrocità – sono stati “internazionalizzati” dal primo momento. Hanno visto una forte partecipazione di “foreign fighters”, con i relativi governi preoccupati per cosa avrebbero potuto combinare al loro rientro in patria. Nel caso del contingente dei volontari russi in Spagna, Stalin – temendo inquinamenti ideologici – risolse il problema facendo fucilare una buona parte e mandando gli altri nei campi di lavoro. Ci furono i baschi nel ruolo dei curdi di oggi e l’impiego delle più avanzate tecniche propagandistiche delle relative epoche. Un parallelo che colpisce è il coinvolgimento di potenze estere interessate ad usare la guerra come banco di prova per i nuovi armamenti, una sorta di laboratorio militare in cui i soggetti umani della ricerca possono anche morire senza problemi. In Spagna, le parti sperimentarono i primi bombardamenti aerei “a tappeto” sulla popolazione civile, a volte solo per vedere l’effetto che faceva. Nel maggio del 1938 il piccolo comune di Benessal – mille abitanti nella Provincia di Castellón, lontano dal fronte – fu attaccato da tre “bombardieri in picchiata” Stuka, pilotati da “volontari” della tedesca Condor Legion. Il paesino così diventò uno dei primi centri abitati a essere raso al suolo da un bombardamento aereo, ma nessuno riuscì a spiegarne il perché. Poi, nel 2011, un ricercatore spagnolo, Oscar Vives, trovò una vecchia relazione militare tedesca dal titolo “Immagini degli effetti di bombe da 500 kg” che dimostrava come quello fu solo un “esperimento”. I carri leggeri italiani CV35 impiegati in Spagna dal Corpo di Truppe Volontarie di Mussolini risultarono invece inadeguati, una lezione imparata dai tedeschi per le successive generazioni di Panzer pesanti, ma non da Roma, che mandò gli stessi mezzi contro gli Alleati in Nord Africa con risultati infelici. Anche la Siria è stata un laboratorio per provare nuove armi e tattiche. Qualcuna ne è uscita bocciata. I moderni carri pesanti tedeschi Leopard 2, in servizio con i turchi e fin qui considerati tra i migliori al mondo, hanno rivelato delle sorprendenti vulnerabilità nell’utilizzo sul campo senza la protezione di uno “schermo” di fanteria. Gli Usa invece hanno potuto molto affinare l’impiego dei loro droni. I maggiori beneficiari sono stati i russi, la “Condor Legion” della guerra siriana, con un ruolo somigliante a quello dei reparti mandati in Spagna dalla Germania negli Anni Trenta. Vladimir Putin, a fine gennaio, si è compiaciuto delle buone prove date dai 215 tipi di nuovi armamenti testati in Siria. In
particolare, ha detto: “Le prime esperienze in combattimento dell’utilizzo dei nuovi sistemi a lunga gittata, i missili Kalibr e X101, sono state positive”, come anche quelle dei “nostri aerei strategici”.
Il paragone tra i conflitti impone di ricordare com’è finita la prima volta. Vinse il “cattivo”, El Caudillo, Francisco Franco, falangista/fascista e dittatore. Restò in sella fino alla morte per cause naturali nel 1975. È venerato come santo dalla scismatica Chiesa cattolica palmariana. Il luogo comune storico è che la Guerra di Spagna fu prova generale per la Seconda Guerra Mondiale.
Nota Diplomatica, Gerente: James Hansen