L’Italia e la Germania hanno un rapporto che si fonda su due pilastri: il primo è che abbiamo sempre identificato gli interessi nazionali con quelli europei. In 60 anni siamo stati coerentemente europeisti e atlantici e abbiamo condiviso l’ideale europeista”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo a Berlino all’Università Humboldt. “Su queste basi sono cresciute delle relazioni economiche straordinarie. Basta dire che l’interscambio commerciale tra i due Paesi e’ di 120 mld”, ha aggiunto Gentiloni sottolineando che i due Paesi hanno inoltre una “visione comune di politica estera”. Il premier ha poi ricordato che “sull’Italia, la Germania e la Francia, paese con il quale l’Italia sta lavorando per definire un trattato bilaterale che dia una struttura a questo rapporto speciale che lega Italia e Francia, grava oggi la responsabilita’ di rispondere alla domanda di Europa che investe diversi paesi europei”. “Tale domanda di Europa riguarda il nostro futuro. E’ in questione la nostra capacita’ di essere in gioco nella competizione globale che sara’ definita dalla rivoluzione digitale che è già in corso. Noi – ha concluso Gentiloni – stiamo già investendo sul progetto Industria 4.0 ma è evidente che dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi per vincere questa competizione. C’è poi una seconda ragione storica che ci fa dire che c’è bisogno di Europa ed è l’Ue come modello di società aperta”. Gentiloni ha poi dichiarato che a due anni dalla Brexit “possiamo dire che lasciare l’Unione europea non è un buon affare e che un’ambizione di investimento sull’Ue è un’ambizione per i popoli e non solo per le classi dirigenti”. “Nel gennaio 2017- ha proseguito il premier – l’Fmi ha diffuso una previsione di crescita per l’Italia dello 0,7%. Quest’anno, lo stesso Fmi ha certificato una crescita dell’Italia dell’1,6%. Per noi questo si traduce in dati positivi sul rapporto deficit/Pil e sull’export e ci lascia dire che la congiuntura economica favorevole va affrontata oggi per le opportunita’ che offre”. A tal proposito, “mi auguro che oltrepassati i passaggi politici dei prossimi mesi come l’accordo di una coalizione in Germania e una stabilita’ orientata all’ue in Italia, arrivi il tempo dell’ambizione europea”, ha concluso.
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