Niente appassiona di più delle discussioni sulle bolle finanziarie, vere o presunte che siano. All’inizio del nuovo millennio Internet era la madre di tutte le bolle e destinata a scoppiare producendo le più orrende deflagrazioni. Peccato che oggi i campioni sopravvissuti di quella stagione tecnologica segnino un record dopo l’altro e siano tra le aziende di maggior valore nelle borse mondiali.
Come Amazon, ad esempio, che la scorsa settimana ha segnato il suo prezzo primato a 1.498 dollari ad azione. La storia dell’azione del gigante borsistico di Seattle è anche molto interessante per navigare e orientarsi nella bolla più in voga del momento: quella presunta delle criptovalute. Al suo esordio in borsa nel lontano giugno 1997 un’azione Amazon valeva 1,40 dollari per salire fino al massimo storico, pre scoppio della cosiddetta bolla Internet a inizio 2000, di 113 dollari nel dicembre 1999. Da questo prezzo il ritracciamento fu violento: 5.51 dollari il minimo segnato dal titolo nell’ottobre del 2001 con una perdita del 95,13% dai massimi. Da allora la galoppata di Amazon non ha conosciuto più pause e il prezzo dell’azione è cresciuto di circa 272 volte per raggiungere gli oltre 1400 dollari odierni. Diecimila dollari, investiti al minimo di prezzo di Amazon, oggi varrebbero quasi tre milioni: 2.722.323 dollari.
Cosa insegna il business case della società di Jeff Bezos? Sicuramente che è troppo banale parlare di bolla quando c’è una discontinuità tecnologica che introduce nuovi modelli di business: capire immediatamente come questa tecnologia possa svilupparsi è esercizio tutt’altro che facile. Ma insegna anche che è difficile quantificare dei valori o dei prezzi quando un fenomeno è molto dinamico, quale una dirompente innovazione tecnologica è, ed è calato nel mercato globale.
Ecco spiegato perché è molto difficile sentenziare sul futuro della blockchain alla base del bitcoin e delle molte criptovalute. I sistemi di backend, ad esempio, delle banche sono stati già rottamati dalla blockchain anche se non è facile intuire i tempi della loro totale sostituzione tecnologica. Ciò che è certo è che tra qualche anno alcune delle società che stanno emergendo nell’ecosistema delle criptovalute saranno dei colossi di riferimento mondiali della tecnologia della blockchain e varranno molte decine o centinaia di miliardi di dollari. Si deve solo avere la pazienza di aspettare e di non farsi depistare dalla speculazione di breve periodo. Ecco perché non deve sorprendere che il bitcoin possa volare molto in alto raggiungendo valori di prezzo impensabili solo fino a qualche anno fa.
Edoardo Narduzzi, ItaliaOggi