La leader radicale di +Europa, Emma Bonino, questa mattina ai microfoni di Rt ha denunciato il sostanziale ritorno, con una legge elettorale “molto complicata”, al proporzionale: “Noi siamo partiti 20 anni fa tentando di seppellere, con i referendum, Marco Pannella, Mario Segni, il sistema proporzionale, e dopo venti anni ci siamo trovati sostanzialmente in questo sistema dove ovviamente non si sa la sera del voto chi ci governerà perché dipenderà dai numeri e dalle alleanze”. Secondo Bonino, una legge elettorale andrebbe approvata almeno un anno prima delle elezioni per permettere agli elettori di prepararsi e alle forze politiche di organizzarsi: “Io l’ho studiata tre giorni per capirla”. Dopo le elezioni “si aprirà un negoziato immagino fra le varie forze politiche”, afferma la leader di +Europa. “Io penso che non avendo la palla di vetro ed essendo le dinamiche elettorali spesso sorprendenti, tant’è che nelle ultime elezioni e non solo in Italia i sondaggisti non ci hanno mai azzeccato, penso che per noi e per la nostra lista sia più utile focalizzarsi sui temi e sul simbolo per farlo conoscere, spiegare cosa pensiamo e cosa vogliamo”. Poi è passata ad osservare le dinamiche elettorali in corso e alle prospettive del dopo voto. “Se diciamo che l’alleanza meno innaturale resta quella Renzi–Berlusconi diciamo una sciocchezza? Ad oggi ho l’impressione che non basti neppure”, ha detto la leader di +Europa. “Però le dinamiche elettorali molto spesso sono sorprendenti”. Bonino, ad ogni modo, ha ricordato, “nel 2013 quando non si riusciva” a fare un governo “quello che venne fuori fu un governo Letta, in cui alcuni ministri erano espressi da Forza Italia”, quindi sarebbe “un deja vu”, poi arrivò “la rottura di Alfano e Lorenzin e compagni con Forza Italia e Berlusconi, ma quel governo era un governo con ministri di Forza Italia”. Per Bonino, ad ogni modo, “ci sono forze molto diverse anche nel centrodestra, posizioni diverse tra Salvini e Berlusconi, Salvini è quello che fino a poco tempo fa voleva scindere la Padania e aggregarsi all’Austria, ora mi pare che abbia cambiato opinione”.
ItaliaOggi