I dati Istat: il tasso di disoccupazione scende al 10,8%, ma pesa l’aumento del numero di non ha né cerca un lavoro (+112 mila)
Battuta d’arresto per il mercato del lavoro a dicembre. Secondo le stime provvisorie diffuse dall’Istat, gli occupati sono scesi di 66 mila unità, il tasso di disoccupazione è calato al 10,8%, ai minimi dal 2012, ma sconta un forte incremento del numero degli inattivi (+112 mila unità). Per lo stesso motivo anche la flessione del tasso di disoccupazione giovanile, in calo al 32,2%, risente di un aumento nella stessa fascia di età del numero di non lavora né cerca un impiego.
Gli occupati. Il calo dell’occupazione nell’ultimo mese – rileva l’Istat – interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Risultano in diminuzione i dipendenti (-67 mila), sia permanenti (-31 mila) sia a tempo determinato (-36 mila), mentre rimangono stabili gli indipendenti, cioé liberi professionisti, autonomi, imprenditori. Uno sguardo alla scomposizione per fascia di età come sempre permette di andare un po’ più a fondo sul dato. Come già da molto tempo a questa parte la fascia degli over 50 mantiene un dato positivo (+13 mila) per effetto di naturali dinamiche demografiche e del maggior numero di persone che resta al lavoro per effetto delle riforme pensionistiche. Nelle altre fasce di età il calo è molto più marcato. Nella fascia 35-49 gli occupati calano di 34 mila unità, in quella 25-34 di 25 mila e in quella 15-24 di 20 mila. Nonostante la frenata di dicembre, su base annua si conferma comunque l’aumento degli occupati (+0,8%, +173 mila) che riguarda donne e uomini. Un incremento che nell’ultimo anno ha però interessato soprattutto i lavoratori a termine (+303 mila), a fronte di un calo degli indipendenti (-105 mila) e dei permanenti (-25 mila).
La Repubblica