Anche la fuga dell’ex convivente di Giuseppe De Stefani è finita. Poche ore dopo l’arresto del suo presunto complice, l’amante francese, lunedì mattina gli agenti di polizia sono riusciti a bloccare la donna, Rujira Iemlamani. «Era nascosta nella giungla»
Il cerchio intorno al brutale omicidio di Giuseppe De Stefani, il 61enne ex infermiere di Chiavenna ucciso e bruciato in Thailandia, è chiuso. Anche la fuga di Rujira Iemlamani, l’ex convivente di 38 anni, è finita nella giungla. La donna è stata bloccata lunedì mattina nella foresta vicino alla frontiera di Kamphaeng Phet-Tak: domenica era stato arrestato anche il presunto complice, il suo amante, il 34enne francese Amaury Rigaux.
Dietro il delitto, probabilmente, questioni passionali e di denaro. Dal conto della vittima, dopo l’omicidio sarebbero stati prelevati, tramite uno sportello bancomat, diecimila bath, circa 250 euro. E proprio grazie alle riprese delle telecamere a circuito chiuso, i poliziotti sarebbero arrivati al francese. De Stefani si era trasferito nel paese del sud est asiatico, dove lavora il figlio, dopo essere rimasto vedovo e raggiunta l’età della pensione. Il suo corpo è stato fatto a pezzi, chiuso in una valigia e dato alle fiamme: ritrovato in una zona boschiva, è stato identificato solo tre giorni dopo grazie a un tatuaggio. L’esame del Dna ha poi confermato l’identità. Il suo passaporto era stato rinvenuto a casa dell’ex moglie, scomparsa nel nulla.
Corriere della Sera