“Mio papà non è morto, è tutta una operazione di marketing orchestrata da mia sorella“. Vittorio Sgarbi spiazza l’Italia ricordando, a freddo, la scomparsa di suo padre Giuseppe. Sul Giornale il critico più amato e chiacchierato d’Italia usa l’ironia, commovente e dolorosa, per elaborare il lutto: “Questa mattina mi sono convinto che mio padre non è morto, e che i quotidiani che hanno dato notizia della sua scomparsa hanno partecipato a una operazione di marketing, abilmente orchestrata da mia sorella per lanciare il suo ultimo libro Canale di cuori (Skira), con la trovata emotiva della morte dello scrittore, come fece con i finti funerali di Umberto Eco, che, come sappiamo, è in ritiro da quasi due anni a Monte Cerignone“.
E qui il corsivo di Sgarbi si fa straziante: “Oggi, come sempre, andrò a casa a Ro a trovare Nino, e lo vedrò, seduto sulla sua poltrona rossa, leggere sornione il giornale che parla dei suoi libri, mentre il grande Fiume scorre sereno alle sue spalle”. Perché in fondo “la morte non esiste”, è solo una fake news.
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