Trascorrono ore, fino ad arrivare a intere giornate, davanti al monitor per giocare ai videogame, da soli o in compagnia, ma rigorosamente virtuale, connettendosi con altre persone in rete. Perdono interesse nello studio, nelle amicizie, nel lavoro e in tutti quei passatempi che prima erano passioni. Dormono poco. A volte dimenticano di mangiare. Possono arrivare a perdere di vista il confine tra finzione e realtà, tra la partita che stanno giocando e la vita. Sono oltre 240mila in Italia i giovani tra quindici e trent’anni.
Il Messaggero