Ospite di Radio1 il candidato premier M5s ha annunciato che se arriverà a Palazzo Chigi abolirà il decreto Lorenzin. La ministra: “Il populismo parla la stessa lingua”
Al governo “faremo una legge per raccomandare i vaccini: siamo a favore della raccomandazione e per l’obbligo, ma come era inteso prima del decreto Lorenzin“. Lo ha detto il candidato premier M5s Luigi Di Maio, ospite di Un giorno da pecora su Radio1.
Della questione vaccini introdotti dal governo di centrosinistra aveva parlato anche il leader della Lega Matteo Salvini ospite della trasmissione di Radio Capital ‘Circo Massimo’: “La netta maggioranza dei Paesi europei non ha vaccini obbligatori – aveva ribadito – siamo l’unico Paese che ne ha dieci. Io sono a favore di una scelta ragionata e responsabile”. In proposito Salvini aveva citato ad esempio il Veneto, “dove la persuasione dà un risultato più alto che nelle regioni dove sussiste un obbligo formale”.
“Salvini le spara ogni giorno ma alla fine è Berlusconi che comanda in casa loro”, è stata oggi la replica di Di Maio che ne ha avuto anche per Berlusconi: “Dice che siamo peggio dei post comunisti, che loro sono moderati e noi estremisti.. ma dopo la frase di Fontana sulla razza bianca siamo sicuri che sono loro i moderati? Se loro sono moderati allora io sono Gandhi“. Così il candidato premier M5s Luigi Di Maio a Un Giorno da Pecora su Radio Uno dove chiede: “vogliamo sapere se Fontana resta il loro candidato alla presidenza” della Lombardia.
La replica: “Il populismo parla la stessa lingua”
“Di Maio come Salvini: sui vaccini, come su tutto il resto, il populismo parla la stessa lingua. Gli italiani sapranno valutare la serietà dei programmi e delle persone”. Così su Twitter il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Avanti con il buon senso, avanti con CivicaPopolare! #vaccinocontroincompetenti”, conclude Lorenzin.
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