Il ministro dello Sport è accusato di favoreggiamento e violazione del segreto istruttorio
Il capitolo politicamente più rilevante dell’inchiesta Consip non si chiuderà prima delle elezioni del 4 marzo. La procura di Roma ha infatti chiesto al gip la proroga delle indagini per altri 6 mesi nei confronti del ministro dello Sport, Luca Lotti, accusato di favoreggiamento e violazione del segreto istruttorio. La richiesta di proroga è stata firmata dal procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi.
L’iscrizione sul registro degli indagati del ministro Lotti risale al 21 dicembre 2016, quando i pm di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano decidono di indagare il ministro a seguito delle parole dell’ex ad di Consip Luigi Marroni e del presidente di Publiacqua Firenze, Filippo Vannoni.
Lotti – che nel corso di due interrogatori si è sempre dichiarato estraneo alle accuse – fu iscritto a seguito dell’audizione come testimone di Marroni che il 20 dicembre scorso aveva raccontato ai pm napoletani di essere stato informato dell’inchiesta su Consip e delle intercettazioni ambientali nella sede romana della Centrale acquisti della pubblica amministrazione anche dal ministro Lotti, oltre che dal generale Saltalamacchia, dall’ex presidente Consip Luigi Ferrara, e dallo stesso Vannoni. Il presidente di Publiacqua confermò le parole di Marroni proprio il 21 dicembre salvo fare retromarcia a luglio scorso sostenendo di essersi confuso a Napoli anche a causa delle pressioni del «terribile» capitano Gianpaolo Scafarto (indagato in altro procedimento per falso e rivelazione del segreto d’ufficio).
Edoardo Izzo, La Stampa