Su Garanzia Giovani ammetto i miei errori ma i nuovi contratti a tempo sono meglio dei co.co.pro”. Lo ha detto a Repubblica il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolineando come “un milione e oltre ventimila posti di lavoro in quattro anni per un ministro del Lavoro è un numerone”. Quanto al fatto che circa il 90% dei nuovi occupati ha un contratto a tempo spesso per tempi brevissimi, e perlopiù lavoro di bassa qualità, “non c’è dubbio che molte aziende – ha risposto Poletti – abbiano ancora addosso la percezione della crisi che e’ stata lunga e pesantissima. Quanto ai contratti a termine sono meglio, perle garanzie che offrono ai lavoratori, dei vecchi contratti di collaborazione”. “Dobbiamo insistere nel far costare meno i contratti stabili rispetto a quelli a tempo determinato, lo abbiamo fatto con il Jobs Act e ora con la nuova legge di Bilancio”, ha proseguito. II tasso di disoccupazione tra i giovani, nonostante i miglioramenti sottolineati anche da Eurostat, continua ad essere alto, il 32,7%. “Intanto in quattro anni il tasso di disoccupazione giovanile è sceso di quasi undici punti, sono diminuiti anche i Neet, cioè i giovani che non lavorano, non sono impegnati in programmi di formazione e non studiano. Dopodiché ammetto che gli interventi di politica attiva del lavoro, compresa Garanzia Giovani, stanno richiedendo più tempo di quanto avessi immaginato per la loro implementazione, che è molto complessa perché legata alla condivisione con le Regioni. Una sottovalutazione che considero in qualche modo un mio errore”, ha precisato.
ItaliaOggi