Intel aveva parlato di impatto non significativo
Gli aggiornamenti di sicurezza per arginare le vulnerabilità dei processori possono avere un impatto “significativo” sulle prestazioni dei computer e dei server, anche quelli più recenti. L’ammissione di Microsoft è la prima di un’azienda tecnologica e arriva a pochi giorni delle dichiarazioni di Intel che aveva parlato di impatto “non significativo” per la maggior parte degli utenti. Amd, altro produttore nel ciclone per la falla sui chip, ha definito l’impatto “trascurabile”, mentre per Apple gli aggiornamenti “non hanno comportato una riduzione misurabile delle prestazioni“. In un post firmato dal vicepresidente Terry Myerson, Microsoft fa il punto sulle performance dei dispositivi informatici in relazione alle diverse falle di sicurezza: Meltdown, che affligge solo i processori Intel, e Spectre, che esiste in due varianti e colpisce anche i prodotti di Amd e Arm.
Nel caso di Meltdown e della prima variante di Spectre, gli interventi necessari a proteggere i computer hanno “un impatto minimo sulle performance”, spiega la compagnia. Ma per la seconda variante di Spectre l’impatto è percepibile. Con i processori prodotti nel 2016 e nel 2017, come gli Skylake di Intel, la gran parte degli utenti del sistema operativo Windows 10 non noteranno cambiamenti, perché il rallentamento è nell’ordine di millisecondi, scrive Myerson. Con i processori prodotti fino al 2015, come gli Haswell di Intel, “il rallentamento è più significativo”. Sui pc con Windows 10 “ci aspettiamo che alcuni utenti noteranno una diminuzione delle performance”, mentre sui pc coi sistemi operativi precedenti, Windows 7 e Windows 8, il calo delle performance sarà rilevato “dalla maggior parte degli utenti”.
Ansa