Nessuna marcia indietro, ma soprattutto non si lascia indietro una come lei. Matteo Renzi, segretario del Pd, non ha alcuna intenzione di violare le spalle alla sottosegretaria Maria Elena Boschi, finita sotto una cappaa di veleni e sospetti per la vicenda Banca Etriria. “Condivido le parole che il ministro Boschi ha detto oggi sulla Stampa. Il Pd deciderà le proprie candidature a gennaio. Andremo sul territorio e vedremo”, dice Renzi a proposito dell’intenzione di Maria Elena Boschi di volersi ricandidare, intervenendo a Tgcom 24. “Credo che chi ci segue da casa può avere il giudizio che vuole su questa storia ma parliamoci chiaramente. Pensiamo davvero che tutta la questione bancaria italiana sia risolta sulla base di incontri legittimi non perché lo dice Boschi ma perché lo dice chi ha partecipato a quegli incontri?”, chiede il segretario Pd, aggiungendo che “il Pd decide le candidature a gennaio – ha aggiunto – andremo sul territorio a vedere cosa pensano i cittadini”. “Gli incontri sono stati del tutto legittimi e privi di pressioni e questo non lo dice la Boschi ma quelli che l’hanno incontrata”, precisa Renzi, riferendosi agli incontri che Maria Elena Boschi ha avuto con alcuni vertici istituzionali sul dossier Banca Etruria. In merito ad un eventuale passo indietro della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, “un politico si fa giudicare dai cittadini: saranno le elezioni a giudicare se qualsiasi politico, non solo Maria Elena Boschi, debba essere riportato in Parlamento o no. Questa e’ una discussione che per noi non esiste”, ha concluso Renzi. Comunque, “io non penso che le banche siano il principale problema di questo Paese ma penso che l’Italia ha bruciato 44 miliardi di euro e chi ha rubato deve essere giudicato nei tribunali”, dichiara Renzi. “Sarà colpa dei politici, dei corpi di vigilanza ma chi paga il conto? I piccoli imprenditori e le famiglie in difficoltà. Una politica seria deve avere il coraggio di capire chi ha sbagliato”. Poi le promesse, l’orgoglio per le cose fatte. “I dieci milioni di persone a rischio povertà è frutto di un calo che ha portato quella fascia di persone a scendere da sedici a dieci milioni. Questo grazie alle misure messe in campo”, rivendica il segretario del Partito Democratico. “Io sono per estendere gli ottanta euro a chi ha figli”. “Dobbiamo dare una mano alle famiglie con figli. Io faccio tra poco 43 anni, molti miei compagni di scuola con il secondo figlio già vanno a rischio povertà”, dice per poi aggiungere che “quello che viene chiesto al Pd è preoccuparsi di raccontare il giusto equilibrio tra quello che è stato fatto in questi anni e quello che vogliamo fare nei prossimi”. “Siamo – ammette Renzi – un po’ in difficoltà su un punto: abbiamo governato prima io, ora con Gentiloni portando a casa risultati che per noi sono molto importanti e ormai sono punti di riferimento come gli 80 euro ma a forza di dire ‘abbiamo fatto’ non si vincono le elezioni. Siamo orgogliosi di quanto fatto ma dobbiamo raccontare gli obiettivi futuri”.
ItaliaOggi