Gambero Rosso promuoverà il territorio della Valpolicella, quello di Tenute SalvaTerra, aiutando ad analizzare e definire una nuova visione del mondo del vino e dell’artigianalità. Nasce con questo obiettivo il SalvaTerra day, un think tank tra i visionari di diverse esperienze professionali, dagli chef ai creativi fino agli antropologi, chiamati a confronto, in Veneto, per delineare il futuro, non solo del settore enologico: saranno protagonisti anche l’ambiente, la sostenibilità, l’etica, la società, il turismo, la cultura, la storia e l’arte, coinvolgendo nell’iniziativa opinion maker, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni.
La prima edizione si terrà il 18 maggio del prossimo anno a San Pietro in Cariano, in provincia di Verona. Villa Giona è l’eccellenza del gruppo, punta di diamante, con otto tenute che formano 675 ettari di terreni, di cui 300 a gestione diretta e 375 dei conferitori, dal Garda alle Venezie: grazie al gruppo guidato da Paolo Cuccia, uno speciale tv condotto da Marco Sabellico sarà visibile su Gambero Rosso Channel domani alle 18, domenica alle 18,30 e nelle giornate del 30 e del 31 dicembre, permettendo di gustare lo storytelling della realtà vinicola che ha come amministratore delegato Paolo Fontana. Il quale sottolinea la giovane età media dei dipendenti e il loro elevato livello di studi, consentendo di valorizzare il patrimonio di materie prime messo a frutto in 25 anni dalla famiglia Furia. Per Fontana «dobbiamo vivere di futuro, e abbiamo bisogno di investire in emozione per catturare consumatori nuovi e nuovi mercati. E il vino è una grande emozione che però deve anche avere tante responsabilità, etiche e sociali. Ci sentiamo perciò ambasciatori del concetto SalvaTerra, al di là del nome stesso aziendale. Il nostro progetto ambizioso, sfidante, vuole uscire dai normali canoni legati alla comunicazione del vino, portare aria fresca in Valpolicella, perché siamo convinti che il nostro settore rappresenti valori e contenuti importanti, in grado di esprimere una visione nuova e diversa per un futuro sostenibile. Il mondo del vino quindi come pilota di un contesto in cui il concetto di sostenibilità unito a quello di eticità possa realmente incidere su tutti gli ambiti di crescita». Per Fontana, tutto è da promuovere: «Dal modo di produrre a quello di parlare al consumatore, dal governo della filiera commerciale al tema di come affrontare la gestione e la tutela delle materie prime e dei territori. In tal senso il progetto diventa uno strumento utile per creare una rete virtuosa, oggi sempre più necessaria, in grado di condividere e diffondere questi contenuti».
di Gianfranco Ferroni, Italia Oggi