La replica della sottosegretaria: «Stravolge la realtà». L’ex premier: «Con Salvini e Meloni decideremo la prossima settimana sul programma, abbiamo le stesse idee»
Ribadisce gli attacchi contro il Movimento, dice di essere «in campo con lo stesso spirito del ‘94». Se allora il pericolo, ripetutamente sbandierato, era quello dei comunisti, adesso gli attacchi di Silvio Berlusconi si concentrano contro il Movimento 5 Stelle: «Siamo difronte allo stesso pericolo grave come quello dei comunisti del ‘94 — sono le parole dell’ex premier, ospite di Federica Panicucci sulla sua Canale 5 —. Potrebbero andare al governo questi signori dei 5 Stelle. L’87% di loro non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi, non ha mai lavorato, non ha mai fatto qualcosa di buono per sé e per la loro famiglia, vivono solo con gli emolumenti da parlamentari». Ma non solo. L’ex premier attacca direttamente anche Maria Elena Boschi che, è l’accusa, da ministra per le Pari opportunità «non ha fatto nulla per difendere le donne». «Distorce la realtà», è la replica della sottosegretaria.
Il programma
Berlusconi, a Mattino 5, parla anche dell’alleanza di centrodestra: «Abbiamo stabilito con Matteo Salvini e oggi devo avere l’accordo di Giorgia Meloni, di insediare la settimana prossima il tavolo che dovrà mettere il definitivo sì sul nostro programma di governo. Su tutte le cose importanti abbiamo le stesse idee, poi ciascuno ha i suoi toni. Salvini ha un modo di esprimersi che non è il mio ma sulla sostanza siamo d’accordo su tutto».
La violenza contro le donne
L’ex premier è poi interpellato sul tema della violenza contro le donne: «La sinistra la sventola adesso a tre mesi dalle elezioni, per noi la difesa delle donne è invece prioritaria e lo è sempre stata». Il leader di Forza Italia sottolinea come al governo «dopo un po’ di tempo hanno dato la delega alle pari opportunità a Boschi che non ha fatto assolutamente nulla»: «Quando Renzi è andato al governo la sinistra non ha neanche fatto un ministero per le Pari opportunità», dice Berlusconi, che sottolinea come il femminicidio sia «una piaga per l’Italia» e il suo contrasto «per noi è sempre stata priorità a differenza di quanto fatto dalla sinistra» che non ha il tema della parità di genere «nella sua sensibilità».
La replica della sottosegretaria
Pronta la replica di Maria Elena Boschi: «Mi piacerebbe che la lotta contro la violenza sulle donne, la difesa dei loro diritti fosse una battaglia condivisa da tutti, non un tema da campagna elettorale», ha detto la sottosegretaria, «se però FI pensa di fare della lotta alla violenza di genere e delle misure per le donne argomento di scontro politico, sappia che noi ci siamo e risponderemo punto punto. Perché la realtà non può essere stravolta da nessuno, nemmeno da Berlusconi». E su Facebook Boschi ha elencato le misure messe in campo: «Siamo quelli che hanno rimesso la norma contro le dimissioni in bianco mentre il governo di destra l’aveva cancellata. Siamo quelli che hanno lavorato sulla conciliazione vita lavoro per la maternità con i decreti Madia e il Jobs act. Siamo quelli del primo governo con parità di genere della storia repubblicana». E ha poi elencato «i numeri, la migliore risposta»: dai «centri anti violenza passati da 188 nel 2013 a 296 nel 2017», agli oltre 30 milioni stanziati «nel corso del 2015/2016 per politiche di contrasto alla violenza sulle donne», fino al primo G7 tra ministri sulla violenza di genere.
Contro il Movimento
Ma Berlusconi, che racconta di aver acquisito informazioni sul Movimento «da chi era al loro interno e ne è uscito», continua soprattutto con gli affondi contro i 5 Stelle: «I grillini sono persone invidiose di chi ha, di chi con il lavoro è entrato nel benessere, dei ricchi, degli imprenditori e a volte la loro invidia diventa odio, hanno un programma da pauperisti, alzerebbero le tasse e metterebbero la patrimoniale». E sono «dei giustizialisti»: «Di Maio è solo il frontman, il vero presidente del Consiglio sarebbe Pier Camillo Davigo che avrebbe stipulato con Grillo il patto di portare 8 magistrati di sinistra nel governo e di metterne uno, che considero terribile, alla Giustizia. Non so è vero, è una favola che circola abbondantemente tra giornalisti e politici», attacca Berlusconi che sottolinea: «confermo però che se il M5S andasse al governo farebbe come a Roma».
Corriere della Sera