La presenza all’estero delle multinazionali italiane si fa piu’ forte e diffusa: nel 2015 sono 22.796 sparse in 173 paesi e mostrano “un notevole dinamismo” con 1,8 milioni di addetti e oltre 544 miliardi di euro di fatturato. E’ quanto comunica l’Istat nel report ‘Struttura e competitivita’ delle imprese multinazionali’, che mette in evidenza come il settore manifatturiero, con il 30,3% delle controllate italiane all’estero e il 52,1% degli addetti, metta a segno un +5,9% su anno per il fatturato e un +18,8% del fatturato al netto degli acquisti in beni e servizi.
Sempre nel 2015 in Italia sono attive 14.007 imprese a controllo estero, che occupano 1,3 milioni di addetti. Al netto delle attivita’ finanziarie e assicurative, le multinazionali estere fatturano in Italia quasi 530 miliardi di euro, conseguono un valore aggiunto di 104 miliardi di euro, realizzano oltre 12 miliardi di investimenti ed effettuano una spesa in Ricerca e sviluppo di oltre 3 miliardi di euro. Secondo l’Istat, “le multinazionali consolidano il contributo positivo alla crescita del sistema produttivo italiano, rafforzandone la prospettiva di crescente apertura e integrazione internazionale”. In particolare, gli Stati Uniti sono il paese con il piu’ elevato numero di imprese a controllo estero in Italia e addetti (2.347 imprese con quasi 279mila addetti) e conservano il primato anche come principale paese di localizzazione degli investimenti esteri italiani (oltre 142mila addetti nell’industria e oltre 108 mila nei servizi). In generale, rileva ancora l’Istat, le multinazionali estere registrano in Italia una forte crescita del valore aggiunto (+7,6% rispetto al 2014) e della spesa in Ricerca e sviluppo (+9,2%). Contribuiscono, inoltre, per oltre un quarto all’export nazionale di merci (26,1%) e per il 45% agli acquisti di merci sui mercati internazionali.
ItaliaOggi