Domenica in, la trasmissione di Rai Uno di domenica, che mi sono sempre chiesto… ma chi la vede alla e due del pomeriggio di domenica… beh, a me e’ successo. Ho incrociato Argento babbo e Argento figlia che commentavano le rivelazioni della figlia che, per lavorare (il suo lavoro di attrice), ha dovuto cedere alle avance/violenze sessuali di produttori e registi. Babbo veramente bravo. Ed ho pensato a quanto da settimane si legge su vari media… anche oggi, alcune attrici, della cui esistenza non ero edotto, si sono aggiunte alle lunghe liste delle donne – non e’ chiaro se violentate o meno – hanno fatto sesso coi loro datori di lavoro. Storie talvolta raccapriccianti, altre meno… e mi sono fatto una domanda: non e’ che anche io, senza rendermi conto, pur non essendo un regista o un produttore cinematografico, e non avendo mai imposto una prestazione sessuale a qualcuna o qualcuno per dare in cambio un po’ di lavoro… non e’ che anche io ho fatto violenza quando, fatta qualche avance (mai toccato un culo senza permesso… ah, si’, qualche scherzo fra amici…), sono rimasto all’asciutto? La questione mi e’ chiara. E credo che tutte le donne e gli uomini che hanno subito questi atti indesiderati (talvolta finiti in violenza), abbiano ragione, anche se lo hanno ricordato ai media (per chi possiede il potere di essere considerato “notiziabile” da questi) un po’ di tempo piu’ in la’ dei fatti. Ma si capisce: la paura – e il bisogno – fa cucire la bocca e aprire il resto. Ma se ci penso, per quel che so e mi ricordo, e’ da quando c’e’ l’essere umano che e’ cosi’ E’ sempre l’uomo verso la donna (rari i casi al contrario e sostanzialmente pochi -e molto censurati fino a poco tempo fa – quelli relativi a rapporti tra sessi uguali). Anche tutte le religioni, nessuna esclusa, prevedono e accettano questo potere dell’uomo sulla donna. Piu’ o meno soft via via che si va avanti nel tempo dopo la nascita di Gesu’ Cristo, le predicazioni di Maometto, etc. La donna si e’ sempre sottomessa, protestando un po’ in qua e la’, ma le cose importanti le ha sempre fatte l’uomo. Ma ultimamente sembra che la donna abbia ottenuto un qualche successo. Sembra. Per l’appunto. Perche’ poi, chi comanda e’ sempre l’uomo, anche se non-religioso. E questo potere, ovviamente, lo ha usato per tutto, anche e soprattutto per il sesso. Tutt’oggi. Accetto cosi’ com’e’ e mi adeguo? Protesto adeguandomi allo sdegno di questi giorni con attrici e company? Protesto facendo il femminista, e magari spero di entrare in un giro che qualcosa mi rimane, cioe’ faccio lo stronzetto? Faccio finta di nulla… no, questo non mi riesce, il sesso non posso non considerarlo importante nella vita di un individuo. Che casino. Credo che qualunque cosa faccia o pensi… sono li’ che mi arrabatto non sapendo se ho fatto bene o male e, soprattutto, se ho fatto male a qualcuno. Forse ha proprio ragione quel mio amico che ieri -su corteggiamento, approcci, desideri, scambi, etc- mi ha detto: “lascia sempre stare, non prendere mai l’iniziativa e parti dal presupposto che sono sempre le donne a decidere se fare sesso con te o meno; le donne hanno questo potere, riconosciamolo, che’ altrimenti -anche solo dovessi trovare una stronza che ce l’ha con te per un qualche motivo, anche non di sesso- ci rimetti le penne”. In effetti…. E siamo arrivati a quello che accade oggi, che’ non poteva essere altrimenti: che avrei potuto aspettarmi da secoli e secoli di cultura e violenza giustificata – stati, chiese, famiglie, societa’, leggi, etc – che solo poco tempo fa e’ stato riconosciuto alle donne il diritto di voto, mentre sui salari -uno dei tanti esempi- non e’ invenzione di una femminista esagitata che quelli delle donne sono spesso piu’ bassi di quelli degli uomini? Niente di meno di quanto, in versione “societa’ dello spettacolo”, sta accadendo questi giorni. E perche’ tutto si stabilizzi… non e’ dietro l’angolo. Anzi. E intanto? Visto che ci sta che io muoia prima che cambi anche solo una virgola? Nel frattempo… faccio il clandestino. Mi tengo i desideri, le fantasie e tutto il resto, che’ so che se le dovessi esternare corro non pochi pericoli. Si’, lo so: anche io sono figlio di quella cultura che dico che non mi piace…. ma intanto ho il desiderio e la cultura, anche quella potenzialmente alternativa e ugualitaria, ma coesistenti e -al momento – inscindibili. Che faccio, evito ogni complimento e tutte quelle cose gentili che si dicono in tutti i climi in cui si percepisce un’attrazione, anche se non deve necessariamente finire come una qualche fantasia che mi passa in testa, e anche perche’ spesso mi basta un sorriso? Si’, evito. E faccio il clandestino.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc