Sono almeno 207 le persone morte nel sisma che ha colpito l’Iran e l’Iraq ieri. Si tratta di un bilancio fornito da fonti ufficiali. I feriti per il terremoto di magnitudo 7.3 che ha colpito il confine montuoso tra Iran e Iraq, con le conseguenti frane che rendono difficili i soccorsi, sono oltre 1.700. Le immagini postate su Twitter hanno mostrato la gente nel panico che fuggiva da Sulaimaniyah, nel nord dell’Iraq, durante il terremoto. A Danbandikan molte strutture sono crollate. “Purtroppo, ci sono 207 morti e circa 1.700 feriti”, ha indicato alla televisione di stato iraniana Benham Saidi, capo aggiunto della cellula di crisi creata da Teheran per l’emergenza. Secondo le autorità, il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare ulteriormente. La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha mobilitato tutti i corpi di sicurezza per accelerare le operazioni di soccorso ed estrarre le vittime dalle macerie. Khamenei ha ordinato il coinvolgimento nei soccorsi dell’esercito, dei Guardiani della Rivoluzione e della forza di Volontari Islamici Basij. La Guida suprema ha anche esortato “tutte le capacità” del Paese a mettersi rapidamente in moto per estrarre chi è sotto le macerie ed evitare un numero maggiore di vittime. Intanto il presidente iraniano, Hassan Rohani, è in contatto permanente con il ministero dell’Interno. E’ stato creato un comitato di crisi che ha già tenuto una riunione di emergenza per valutare l’entità della tragedia. Il sisma di 7,3 gradi sulla scala Richter ha causato importanti danni nei villaggi di Kermanshah, Ghasr Shirin, Sarpul e Azgale, e ha interessato anche l’Iraq. La scossa è stata avvertita anche in Israele.
ItaliaOggi