In onda il secondo capitolo dell’inchiesta di Dino Giarrusso, alcune ragazze intervistate citano espressamente quello che sarebbe stato l’autore delle violenze. “Non si conoscono fra loro eppure i racconti si somigliano in maniera impressionante”
“Il regista è Fausto Brizzi”. Le ragazze lo ripetono davanti alle telecamere delle Iene, la puntata in onda questa sera, secondo capitolo dell’inchiesta sulle molestie sessuali. Il nome del 48enne regista romano l’hanno fatto “dieci attrici su trenta che abbiamo intervistato” spiega l’autore del servizio, Dino Giarrusso. “Ci sono anche altri nomi, i personaggi sarebbero molti, noi non vogliamo accanirci su Brizzi ma un terzo delle intervistate parla di lui”.
In tarda serata, il regista ribadisce la propria linea difensiva in una nota affidata al suo legale Antonio Marino: “In riferimento alla trasmissione Le Iene andata in onda nella serata di oggi, ribadisco di non avere mai avuto rapporti non consenzienti”.
Il servizio, ampiamente annunciato, va in onda all’indomani delle dichiarazioni del regista. Dopo il tam tam di indiscrezioni e i riferimenti comparsi sui social a proposito delle presunte molestie sessuali che avrebbe esercitato ai danni di alcune attrici ha rotto il silenzio, “mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti o condivisi” ha dichiarato.
Giarrusso manda in onda varie testimonianze, volti coperti e voci contraffatte, eccezion fatta per Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi, le uniche due persone intervistate dalle Iene che non hanno chiesto la riservatezza. “Queste ragazze non si conoscono fra loro – spiega l’autore dell’inchiesta – eppure tutti i loro racconti si somigliano in maniera impressionante”. Le intervistate raccontano tutte di “uno studio che però è anche una casa”, “uno studio-abitazione, con una vasca idromassaggio, il soggiorno, la camera da letto” dove le ragazze venivano invitate per fare provini. Non mancano dettagli delle molestie che in certi casi, secondo il racconto delle intervistate, si configurerebbero come vere e proprie violenze. I primi approcci, i tentativi di “fare i massaggi”, le insistenze, “il contatto fisico sempre maggiore” e poi “i modi sempre più aggressivi”. Secondo alcuni racconti, il regista “si è spogliato completamente nudo” e ha tentato approcci sempre più pesanti. Alcune raccontano di aver “opposto resistenza”, un’altra dice di essere stata costretta a un rapporto sentendosi “immobilizzata: non capivo più niente”.
“Tutte queste attrici sono convinte di aver subito una violenza che lascia il segno” continua Giarrusso, prima di dare di nuovo voce alle presunte vittime, “mi sentivo stuprata”, “piangevo”, “mi sentivo una puttana”. Perché non hanno denunciato? “Non ho avuto il coraggio di dirlo alla mia famiglia – rivela una di loro – l’ho detto solo a mia madre, ma ho pensato: se lui ci denuncia non abbiamo tutti questi soldi per pagare la causa”. Un’altra: “Mi vergognavo come una ladra, avevo paura di non essere creduta”. Un’altra ancora: “Alcuni addetti ai lavori mi hanno consigliato di non fare azioni legali”. “Ragazze, dovete denunciare subito, perché se ci uniamo tutte siamo più forti” dice l’attrice Tea Falco, fra le ragazze che avevano parlato di molestie nel precedente servizio del programma di Italia 1.
Infine, telefonata al numero di Fausto Brizzi, cellulare spento: “Lo abbiamo cercato in ogni modo – dice Giarrusso – siamo pronti ad ascoltare la versione di Brizzi in ogni momento, ma anche quella di tutte le altre ragazze che sostengono di aver subìto molestie”.
Repubblica.it