Thales Alenia Space raggiunge un nuovo traguardo nella cobotica industriale
Un robot in grado di compiere molte operazioni, in modalità autonoma, come l’assemblaggio di componenti di satelliti. Chiamato “Cratos”, il robot opera nel nuovo stabilimento di Thales Alenia Space a L’Aquila, completamente ricostruito dopo i danni subiti dalla vecchia struttura durante le scosse sismiche dell’aprile 2009. Si tratta di un centrio specializzato nella componentistica elettronica con circa 300 dipendenti: da quattro anni è ripartito in piena operatività.
Dallo stabilimento abruzzese sono nate e sono state sviluppate componenti quali antenne, microelettronica, sistemi di collaudo automatici per 81 missioni spaziali. Tra queste, quelle determinanti per missioni spaziali storiche e di successo, come la grande antenna della sonda “Cassini” che sino a poche settimane fa orbitava attorno a Saturno.
Ora, lo stabilmento dell’Aquila di Thales Alenia Space, azienda del settore spazio joint venture tra Thales, 67%, e Leonardo, 33%, consegue una nuova tappa nel suo processo di trasformazione “Industria 4.0”, attraverso lo sviluppo ed utilizzo di nuove tecnologie produttive che contribuiscono a migliorare la flessibilità e a ridurre il “time-to- market” (tempo di commercializzazione).
Ieri è stato presentato il robot collaborativo, o “cobot”, polivalente “Cratos” (Collaborative Robot Addressed To Operative Solution robot) che sta già eseguendo la sua prima missione di integrare le componenti elettroniche sul primo satellite della seconda generazione COSMO-SkyMed, rete satellitare per l’osservazione della Terra.
Cratos ( il cui nome deriva da Kratos, il dio del potere nella mitologia greca) è il primo robot collaborativo di Thales Alenia Space utilizzato per l’integrazione degli apparati elettronici, capace di operare accanto alle persone, nella stessa area e senza alcuna barriera fisica. Si tratta di un robot polivalente capace di effettuare operazioni di montaggio, incollaggio e ispezione. Grazie alla sua architettura flessibile, tutte le attività sono eseguite in sequenza, con una considerevole riduzione dei tempi di assemblaggio. Ed è in grado di effettuare il primo controllo dei processi di integrazione con un misurabile miglioramento della qualità. “Il cobot Cratos segna un nuovo traguardo nella strategia globale di trasformazione digitale di Thales Alenia Space, agevolando la produzione e accelerando il time-to-market, integrando al contempo il lavoro delle persone oltre alle macchine automatizzate e alla realtà aumentata” – dice Donato Amoroso, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia – “Stiamo dimostrando grande abilità nel rispondere alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione utilizzando tecnologie innovative e capitalizzando allo stesso tempo le capacità dei nostri team”.
Il robot Cratos può essere programmato in maniera tradizionale, tramite l’invio di files da sistemi CAD o in autoapprendimento, ed è progettato per ampliare continuamente il campo delle sue applicazioni, inclusa la ricostruzione in 3D, basata su un sistema fotografico panoramico e barriere infrarosse che aumenteranno la velocità durante l’integrazione automatizzata.
Nell’ambito dell’approccio “Industria 4.0”, Thales Alenia Space utilizza anche Saphir, nel suo stabilimento di Cannes, in Francia. SAPHIR è un robot collaborativo per la preparazione e l’installazione automatizzata di inserti nei pannelli per satelliti per le telecomunicazioni. E’ capace di ridurre considerevolmente il tempo del ciclo produttivo e i relativi costi: basti pensare che ogni pannello ha circa 3.500 inserti.
Antonio Lo Campo, La Stampa