Un’inchiesta e documenti inediti – conversazioni Skype ed email – documentano che la professoressa Maha Abdel Rahman, tutor di Giulio Regeni all’università di Cambridge, ha mentito su alcune delle circostanze chiave relative al suo rapporto accademico con il ricercatore italiano, sull’oggetto della ricerca e sulla scelta del docente che lo avrebbe accompagnato nella sua ricerca partecipata in Egitto: è quanto sostiene il quotidiano La Repubblica che dedica l’apertura ai lati oscuri nella vicenda della tortura e dell’omicidio del giovane ricercatore, a ormai più di venti mesi dalla sua morte. Il 9 ottobre scorso la procura di Roma ha trasmesso una nuova richiesta di rogatoria alle autorità giudiziarie inglesi chiedendo formalmente che venga interrogata la tutor di Giulio dopo che, per un anno e mezzo, si è volontariamente sottratta a ripetute richieste di testimonianza da parte dei giudici italiani. La Repubblica è entrata in possesso della rogatoria, un documento di 12 pagine, e nella sua inchiesta rivela dettagli che tornano a porre interrogativi alle autorità inglesi, di Governo e accademiche. In particolare le autorità giudiziarie italiane chiedono chiarezza sul rapporto tra Regeni e la ricercatrice. Ma non c’è soltanto l’audizione della docente di Cambridge. Nelle 30 pagine di rogatoria che la Procura di Roma ha inoltrato alle autorità inglesi c’è anche l’esigenza di identificare tutti gli studenti, e quindi ascoltarli in presenza di un nostro magistrato o di ufficiali del Ros, che Cambridge ha inviato in Egitto dal 2012 al 2015. L’obiettivo del Procuratore Giuseppe Pignatone e del pm Sergio Colaiocco è capire se il caso di Giulio fosse un ‘unicum’ o se anche altri giovani, sotto il controllo della professoressa Abdelraman, avessero seguito un analogo percorso di ricerca, impostando il dottorando prima sul tema generale dello sviluppo economico dell’Egitto per poi indirizzare il lavoro di analisi sull’attività del sindacato indipendente di quel Paese. Un argomento quest’ultimo che, stando a quanto emerso dall’analisi del suo pc personale, Giulio era stato indotto ad accettare.
ItaliaOggi